Una rinomata attrice e studiosa che dedica la propria sensibilità al ricordo di un maestro nell’organizzazione di una impegnativa “due giorni”. Basterebbe già questo per trasmettere lo spessore e l’anima di “Se finisce la rivoluzione”, l’iniziativa che l’11 e il 12 novembre sarà imperniata sulla figura di Vittorio Boarini, grande intellettuale bolognese e fondatore della Cineteca. L’idea e la realizzazione del progetto sono di Angela Malfitano, che ancora quando Boarini era in vita aveva intenzione di intraprendere un lavoro che ripercorresse il suo percorso di docente, studioso, e di intellettuale che ha saputo produrre e far produrre cultura e arte.

Un “intellettuale del fare” grazie al quale abbiamo la Cineteca e il Festival del Cinema Ritrovato

Ai nostri microfoni, l’attrice racconta cosa ci sarà venerdì in Cineteca e sabato in Galleria de’ Foscherari (evento che però è sold-out). Venerdì 11 si comincerà alle ore 20 con una mostra di foto che sarà di fatto una drammaturgia sonora, poi un reading con musica e video-composizione, che verterà su testi dello stesso Boarini intervallati da poesie di Roberto Roversi. Il reading sarà ad opera di Angela Malfitano, mentre l’accompagnamento musicale vedrà Andrea Coruzzi alla fisarmonica. Non mancherà la degustazione di un cocktail Martini “alla Bunuel”, quello che Vittorio amava particolarmente. Sabato alle 16 in Galleria de’ Foscherari ci sarà un convivio con ospiti d’eccezione: amici, collaboratori e intellettuali che hanno condiviso la vita di Vittorio Boarini. Riportiamo questo solo per onore di cronaca, in quanto i posti – lo ripetiamo – sono già esauriti. Per qualsiasi dettaglio rimandiamo al sito dell’Aps “Tra un atto e l’altro”.

In una vita sempre più veloce è fatale che la memoria storica diventi sempre più breve. E’ per questo che è importante evidenziare i grandi del passato, quelli che ci hanno permesso di abitare una realtà feconda e interessante. Angela Malfitano ha già condotto con passione lavori su Leo De Bernardinis e Concetto Pozzati, e ora si è dedicata a Vittorio Boarini, scomparso poco più di un anno fa. Una riconoscenza a nome della cittadinanza intera. In conferenza, Elena Di Gioia ha detto che “senza Boarini avremmo una Bologna diversa”, perché la sua opera di animatore culturale ha fatto sì che ora noi possiamo vantare una Cineteca famosa ovunque, e che abbiamo il Festival di Porretta e quello del Cinema Ritrovato. Boarini è sempre stato un intellettuale proiettato in avanti, uno che già negli anni ’80 lavorava al digitale. La delegata alla cultura ha anticipato che verrà intitolato a Boarini un “Nettuno d’Oro” quale riconoscimento per tutto quello che ha fatto per Bologna, nell’aver allargato la cultura alla cittadinanza e nell’aver contribuito in maniera significativa a rendere Bologna un’eccellenza a livello internazionale.

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANGELA MALFITANO: