Bologna è la settima città a introdurre il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, che vedrà come protagonisti proprio i soggetti che hanno compiuto reati sulla strada per riparare il patto violato con la società. Gli imputati, indagati o condannati per reati connessi alla sicurezza stradale presiederanno, come “assistenti pedonali“, gli attraversamenti pedonali a rischio, in particolare di fronte alle scuole e agli uffici giudiziari per proteggere gli utenti deboli della strada.

Sicurezza stradale, i colpevoli diventeranno assistenti all’attraversamento

Ieri il comandante della Polizia Locale di Bologna, Romano Mignani, e Silvia Frisina, delegata di presidenza dell’AFVS – Associazione Famigliari e Vittime della Strada ieri hanno firmato il protocollo d’intesa per avviare il progetto.
I soggetti coinvolti dal progetto «sono persone o condannate per guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti che hanno chiesto una conversione della pena o gli indagati, cioè persone che hanno causato un incidente sotto effetto di alcool e possono richiedere la sospensione del procedimento penale con messa alla prova», chiarisce Silvia Frisina.

Al momento il progetto ha coinvolto 20 persone, di cui 10 sono per messa alla prova e 10 per i lavori di pubblica utilità come pena sostitutiva. Nel dettaglio, si tratta per un 80/85% di uomini soprattutto nella fascia d’età tra i 40 e i 50 anni.
«Questo progetto ha una duplice finalità: quella di tutela degli utenti deboli, quindi della cittadinanza in generale, e poi una finalità rieducativa, di riparazione del reato, perchè gli assistenti pedonali sono persone che hanno comesso un reato in violazione del codice della strada e hanno scelto una misura alternativa per riparare il reato commesso con la loro attività», continua Silvia Frisina.

Gli imputati, indagati o condannati seguiranno un corso di formazione, precisa il comandate della Polizia Locale di Bologna, «che sarà rivolto per dare agli operatori indicazioni e competenze nell’interpretare il ruolo che avranno». In particolare il corso sarà incentrato sugli aspetti relazionali, sul come comunicare in un contesto che non gli appartiene.
Nel reclutamento verrà data precedenza ai soggetti con guida in stato di ebrezza.
Il progetto prenderà il via in zona Navile per poi estendersi ad altri luoghi della città.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SILVIA FRISINA E ROMANO MIGNANI: