La necessità della figura dello psicologo di base era emersa prepotentemente durante la pandemia, quando i disagi e le richieste di aiuto avevano subito un’impennata. Ma l’importanza di una figura di libero accesso che possa tutelare non solo il benessere del corpo, ma anche quello della mente è ancora valida.
Per queste ragioni Volt Emilia-Romagna sta raccogliendo le firme per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare che introduca la figura dello psicologo di base nel nostro territorio.

Psicologo di base in Emilia-Romagna, la raccolta firme di Volt

Sono già oltre 2500 le firme raccolte finora da Volt per la proposta sullo psicologo di base. Un giro di boa, perché per fare in modo che l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna discuta e voti la proposta ne serviranno 5000 entro il 15 ottobre.
«La salute mentale e il benessere psicologico sono temi molto sentiti dalla cittadinanza – spiega ai nostri microfoni Gianluca Guerra, portavoce di Volt Emilia-Romagna – Tuttavia non ci aspettavamo la risposta che c’è stata ai banchetti per strada in tutte le città dell’Emilia-Romagna». Banchetti che continueranno per raggiungere l’obiettivo e che la forza politica comunica di volta in volta attraverso i profili social.

Lo psicologo di base sarebbe a tutti gli effetti come un medico di base, ma ovviamente concentrato sulla salute mentale. «Sarebbe a libero accesso e gratuito – sottolinea Guerra – Si tratta di qualcosa di diverso dallo psicologo di comunità, che già esiste oggi, al quale si accede o tramite il medico di base o tramite un intermediario, come i servizi sociali, ma si potrebbe accedere direttamente».
L’obiettivo della proposta di Volt è di avere uno psicologo di base ogni cinque medici di base, con una diffusione capillare che renda normale rivolgersi a questa figura, vincendo anche gli stereotipi e lo stigma che ancora talvolta aleggiano attorno al tema.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIANLUCA GUERRA: