I precari della scuola primaria di Bologna, che la scorsa settimana hanno messo in atto uno sciopero della fame a staffetta, hanno deciso di proseguire la loro protesta fino al prossimo 5 marzo. L’iniziativa vuole denunciare lo scandalo dei corsi abilitanti a pagamento, e ribadire la centralità del ruolo dell’insegnante.

Si è tenuta sabato scorso l’assemblea pubblica che ha visto riunirsi i precari della scuola. Al centro dell’incontro la discussione in merito al futuro della protesta degli insegnanti precari, che per tutta la scorsa settimana sono stati impegnati in uno sciopero della fame a staffetta. Dall’assemblea è uscita la volontà di proseguire lo sciopero fino a mercoledì 5 marzo, giorno nel quale a Roma avrà luogo una riunione nazionale a cui parteciperà lo stesso gruppo bolognese.

“Vogliamo continuare lo sciopero della fame a staffetta – annuncia ai nostri microfoni Salvatore Iocca, docente precario e animatore della protesta – che ha coinvolto numerosi insegnanti precari e di ruolo della provincia di Bologna”. Motivo della lotta dei precari, di cui abbiamo parlato anche recentemente, l’accessibilità ai corsi abilitanti, i cosiddetti Pas.

Dobbiamo lavorare in un clima di preocuppazione, di indifferenza e rassegnazione – commenta amaro Iocca – e stiamo lottando per ottenere dei piccoli risultati”. Dall’assemblea di sabato, a cui hanno aderito tanti insegnanti del bolognese, è stato ribadito con forza un concetto importante, spiega ancora Iocca: “la centralità della scuola deve partire dall’insegnante, non può esistere la prima senza la seconda”.

Andrea Perolino