I NoTav bolognesi si danno appuntamento alle 19.00 di questa sera per preparare la mobilitazione territoriale del 22 febbraio contro la repressione. Appuntamento a Scienze Politiche. 600 gli imputati, anche per terrorismo.
Il prossimo 22 febbraio i militanti NoTav di tutta Italia daranno vita ad una mobilitazione territoriale. Per preparare le iniziative bolognesi, alle 19.00 di questa sera, presso la Facoltà di Scienze Politiche (in Strada Maggiore), si terrà un’assemblea pubblica.
“Terrorista è chi devasta e militarizza i territori” recita lo slogan dell’appello per la giornata del 22. Il riferimento chiaro è alla repressione di cui è oggetto chi si oppone all’Alta Velocità in Val di Susa. Gli ultimi fatti riguardano quattro attivisti, arrestati il 9 dicembre scorso con l’accusa di terrorismo. Finiranno a processo a maggio prossimo in quanto ritenuti responsabili di un’azione contro il cantiere, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013.
“L’accusa di terrorismo – si legge nel testo dell’appello – comporta delle pene molto pesanti. Ma nell’inchiesta della Procura torinese si va ben oltre: vengono utilizzati per la prima volta in Italia articoli che definiscono ‘terrorista’ qualsiasi forma di resistenza a quanto deciso dai poteri
economici e politici”. L’allarme che lanciano i NoTav, quindi, è che la repressione ai loro danni sia solo la sperimentazione di modelli che potranno essere applicati in futuro ad ogni forma di dissenso reale.
I quattro arrestati, però, sono solo la cima di un iceberg fatto di repressione e i cui numeri fanno paura: 600 imputati, più di mille indagati, decine di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora, foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro, un processo contro 53 NoTav condotto in un’aula bunker, diversi attivisti agli arresti domiciliari.