Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nelle ultime settimane è stato spesso al centro dell’attenzione politica a causa delle preoccupazioni per i ritardi e il conseguente rischio di perdere delle risorse.
C’è però un’altra prospettiva da cui guardare i limiti connessi all’applicazione del piano europeo in Italia: l’impatto di genere. Lo ha fatto Period Think Tank, che nei giorni scorsi è stato invitato al Parlamento europeo per presentare la propria analisi in materia.

Pnrr e impatto di genere: l’analisi di Period Think Tank

«I primi dati che abbiamo analizzato sull’impatto che il Pnrr sta avendo sull’occupazione femminile sono preoccupanti – spiega ai nostri microfoni Giulia Sudano, presidente di Period Think Tank –  Il 96% delle 34.377 gare analizzate non prevede misure di premialità per la parità di genere, e nel 68% non ci sono obblighi per una quota di occupazione femminile o giovanile».
Eppure il contrasto al gender gap e l’attenzione alle questioni di genere erano inclusi, insieme a transizione ecologica e digitale, tra gli elementi qualificanti del piano stesso.

«Le due missioni principali, quella per la transizione ecologica e quella per la digitalizzazione e l’innovazione, insieme assorbono il 52% delle risorse – osserva Sudano – Entrambe le missioni sia per le quote occupazionali femminili che per le misure premiali per la parità di genere sono all’ultimo posto. Questo vuol dire che non c’è neanche una trasversalità di queste misure».
Non solo: la maggior parte delle misure per la parità di genere è concentrata in settori dove è l’occupazione femminile è già maggioritaria, come in sanità o l’inclusione sociale, mantenendo una sorta di segregazione di genere.

Dopo l’incontro con le istituzioni europee, la vicepresidente del Parlamento, Pina Picerno ha annunciato la volontà di depositare un’interrogazione alla Commissione proprio sulla base delle analisi presentate da Period Think Tank e EquAll. Quello che vuole verificare è come si intenda assicurare che il governo italiano metta a disposizione dati e indicatori per monitorare l’impatto di genere dei fondi del Pnrr e garantire che il cosiddetto “Gender procurement” sia effettivamente applicato.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIULIA SUDANO: