Dal 5 al 10 settembre al Mast avrà luogo un’importante mostra sul personaggio che ha reso celebre Francesco Tullio Altan. Parliamo del metalmeccanico Cipputi, che con le sue migliaia di vignette ha accompagnato la storia d’Italia dagli anni ‘70 ad oggi. I suoi sarcastici e amari commenti hanno coniugato ironia e disincanto nel corso delle varie lotte operaie.

50 anni di lavoro nelle tavole di Altan

Durante la presentazione della mostra, Altan racconta che il personaggio Cipputi gli è sorto come un’intuizione a Milano, probabilmente osservando gli operai sui tram, al ritorno dal Brasile dove Altan soggiornò per vario tempo.

In fondo – precisa Altan – Cipputi è l’emblema non tanto di quella specifica categoria di lavoratori, quanto di tutti coloro che svolgono le proprie mansioni nel migliore dei modi e ne sono fieri, avendo un forte senso dei doveri nei confronti della comunità di cui fanno parte. Forse è a causa delle troppe cose cambiate che ultimamente Cipputi sonnecchia, è un po’ a riposo e interviene a dire la sua soltanto in occasione di questioni particolarmente rilevanti. E’ cambiato il mondo del lavoro, in buona parte sono cambiati i lavori, e l’individualismo sempre più marcato ha sopito quella coscienza di classe che originava indignazione e che ispirava le vignette.

La mostra espone vignette (in larga parte gli originali delle medesime!) e loro documentazione giornalistica. Il tutto “a tavolo” e non affisso alle pareti. E’ inoltre arricchita da un contenuto audio e video di carattere storiografico che comprende filmati degli anni ‘70 e interviste: è un contributo che immerge il visitatore nel contesto di quegli anni.

La mostra è a ingresso gratuito, e ogni dettaglio è consultabile sul sito della Fondazione Mast.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ALTAN: