Un titolo ambivalente, che richiama il localismo ma anche l’apertura ad altre realtà. Perché “DiMondi” anche nella “emme” maiuscola coniuga il dialetto bolognese con impulsi provenienti da lontano. Ma “DiMondi” è solo la programmazione estiva, la partenza di un progetto molto ampio ed importante per Bologna. L’intitolazione a Lucio Dalla di uno spazio finora disperso e degradato, che dal 9 luglio (giorno dell’inaugurazione) si chiamerà appunto “piazza Lucio Dalla” e prenderà nuova forma e vita, rappresenta una scommessa importante: significa inglobare effettivamente nella città quella Bolognina che da troppi anni è terra di problemi, come una parte distaccata dell’urbe, seppur così vicina geograficamente al centro.

Nel nome di Lucio, un luogo di incontro e contaminazione

Piazza Lucio Dalla sarà grande 6mila metri quadri, e trovandosi sotto la ristrutturata tettoia Nervi sarà una grande piazza coperta. Una piazza nel senso più autentico della parola, vale a dire luogo di incontro, di discussione e di confronto, di contaminazione.

Il festival DiMondi si inserisce nel cartellone di “Bologna Estate 2022”, ed è stato reso possibile grazie ai fondi del progetto speciale del Ministero della Cultura per le Città metropolitane, mirato a sostenere progetti di arti performative in aree periferiche, al fine di promuovere inclusione sociale e riequilibrio territoriale.La gestione sarà a cura di Estragon, che – a capo di 16 realtà operanti sul territorio – ha presentato una proposta che si tramuterà in attività a ingresso libero e gratuito tutti i giorni. Sarà a disposizione una zona di ristoro. Lo sport sarà una costante delle attività diurne, con corsi di skateboard, pattinaggio artistico e altre discipline. L’associazione scacchistica Valli del Reno organizzerà tornei e serate su una scacchiera gigante; ci saranno laboratori di arti performative con Tomax Teatro e Nove Punti APS; ci sarà la mostra “Disegnare dialoghi” di Guido Calamosca a cura di Serendippo, e poi presentazioni di libri di autori del territorio curate da ARCI Caserme Rosse. Questo per i primissimi mesi; poi da settembre nasceranno nuove iniziative, tra cui APS Kolosseo sul collezionismo del fumetto e del disco, e di Armadio Circolare sull’abbigliamento vintage.

Anche sul versante propriamente musicale, “DiMondi” è un festival come probabilmente lo stesso Lucio Dalla avrebbe desiderato, un festival di “World music”, probabilmente il primo in assoluto per Bologna. La finalità delle date in programma (tutte prestigiose, se non altro per la particolarità delle proposte) è soprattutto quello di coinvolgere gli stranieri residenti in Bolognina con la loro musica, con i loro artisti, con la loro cultura. In genere nei grandi centri le comunità straniere sono chiuse, autonome, difficilmente si confrontano con la città: i quattro mesi del festival DiMondi capovolgeranno questa condizione. Il calendario (in continuo aggiornamento) partirà con Eugenio Bennato il 9 luglio (taranta napoletana), cui seguiranno il 13 i Tetes de Bois, e il 15 Leydis Mendez con la sua musica cubana. Poi, il 16, ancora uno spicchio d’Italia con i “Tamburellsti di Torrepaduli” (taranta salentina) per poi viaggiare tra Argentina, Niger, Francia, Spagna, Marocco. E, come ha sottolineato Lele Roveri in conferenza, sono stati creati appuntamenti per la musica di India e Pakistan, terre normalmente trascurate anche dalle rassegne esterofile.

Il sindaco Matteo Lepore auspica che piazza Lucio Dalla diventi un’alternativa a piazza Maggiore. Sarà il luogo che i viaggiatori conosceranno perché sarà naturale scendere dal treno, visitare il Polo della memoria, e dirigersi verso piazza Lucio Dalla. E i quattro mesi di DiMondi permetteranno di sperimentare che cosa questa piazza potrà essere e significare per Bologna. E’ l’inizio di una nuova era per la Bolognina, e di riflesso per Bologna tutta.

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA A LELE ROVERI, PRESIDENTE DI ESTRAGON:

ASCOLTA L’INTERVISTA AL SINDACO MATTEO LEPORE: