Continuano le proteste dei migranti e del Coordinamento Migranti di Bologna a causa delle lettere di espulsione rivolte a venti persone residenti al Centro Mattei per sopraggiunti limiti di reddito. Dopo una prima mobilitazione avvenuta sabato scorso e un tavolo in Prefettura che non ha portato a soluzioni, domani ci sarà una nuova manifestazione, che si svolgerà sotto al Comune.

La mobilitazione contro l’espulsione “per reddito” dei migranti

La scorsa settimana la Prefettura di Bologna ha intimato a venti migranti di lasciare il Centro Mattei, dove vivono. Il motivo è il superamento della soglia di reddito di 5.900 euro annui, l’ammontare dell’assegno sociale. Si parla, quindi, di meno di 500 euro al mese che – stando alle regole – portano all’esclusione dall’accoglienza.
L’aumento degli affitti, però, è un problema ormai noto a cui – per i migranti – si aggiunge quello dei propietari che molto spesso, per pregiudizi razzisti, negano loro la possibilità di affittare un appartamento. «Il rischio è che queste persone finiscano in strada in pieno inverno – sottolinea ai nostri microfoni Lorenzo di Coordinamento Migranti – o che perdano la residenza da cui dipendono il lavoro e il permesso di soggiorno».

Per queste motivazioni, nella mattinata di sabato scorso, il Coordinamento Migranti ha tenuto un presidio davanti al Centro Mattei per far sentire la propria voce alla Prefettura di Bologna, con la richiesta di non far uscire nessuno dalla struttura prima di aver trovato un posto letto.
Il presidio ha avuto come risultato l’apertura di un tavolo in Prefettura, che però si è concluso con un nulla di fatto.
«L’atteggiamento della Prefettura è stato visibilmente ostile – spiega Lorenzo – Si vede in modo chiaro che con il ministro Piantedosi e con questo governo non c’è nessuna possiblità di essere ragionevoli e di concordare che non è possibile mettere in cinque giorni delle persone per strada in pieno inverno».

La situazione, inoltre, è delicata e preoccupante per quello che sarà, non solo il futuro abitativo dei migranti, ma anche lavorativo. Infatti, senza residenza non è possibile ottenere il permesso di soggiorno e, senza il permesso di soggiorno, non è possibile ottenere un lavoro a contratto. Il risultato sarebbe l’interruzione del percorso dei migranti nella costruzione di una propria autonomia economica e nell’inserimento sociale.
Per questi motivi, domani alle ore 10:30 – a distanza di una settimana dal primo – ci sarà un secondo presidio del Coordinamento migranti, questa volta in Piazza Maggiore davanti al Comune di Bologna.

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Francesca Ferrara