«La ricostruzione ha mostrato come qui si sia soliti lamentarsi poco e rimboccarsi le maniche». La butta sul campanilistico Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario straordinario per la ricostruzione del terremoto dell’Emilia.
Alla vigilia del decennale del sisma che, il 20 e il 29 maggio 2012, piegò soprattutto le province di Modena, Ferrara e Bologna, Bonaccini si appresta ad ospitare nuovamente, perché era già venuto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita nelle zone terremotate.

Terremoto dell’Emilia: Bonaccini fa il punto sulla ricostruzione e sulle commemorazioni

Scosse da 5.9 e 5.8 della scala Richter, 28 morti, 300 feriti, 45mila sfollati e 13 miliardi di danni. Sono questi i numeri del terremoto dell’Emilia, che lo stesso Bonaccini ha ricordato questa mattina. Accanto ai numeri della tragedia, però, vengono forniti anche quelli della ricostruzione, che ha raggiunto il 95% delle strutture.
6,5 i miliardi di euro stanziati per famiglie e aziende, di cui oltre 5 già liquidati. Ma anche 17.500 abitazioni ripristinate e 27 mila persone rientrate nelle proprie case, 570 scuole ripristinate o costruite ex novo, 6 mila piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi rese di nuovi agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 1.550 imprese che hanno potuto mettere in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione in nome della prevenzione futura. Ancora: 1.000 interventi nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali. 330 chiese riaperte al culto.

Ciò che Bonaccini ha tenuto a sottolineare, però, è la «gratitudine verso tutti coloro che hanno dato una mano».
Ciononostante, la ricostruzione non è finita e a mancare all’appello sono strutture pubbliche e luoghi di culto e di cultura. E a pesare, anche nelle parole di Davide Baruffi, è una situazione contingente: i rincari delle materie prime che stanno producendo il rischio di una paralisi dei cantieri. Per questo è in arrivo una nuova ordinanza del commissario per riconoscere gli aumenti dei prezzi e sbloccare i cantieri pubblici e privati nel cratere.

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