Non è la prima volta che Extinction Rebellion sceglie questa forma di protesta. E ora la replicano: per incalzare la Regione Emilia-Romagna sulla crisi climatica, dal prossimo 27 settembre gli attivisti bolognesi dell’associazione ecologista andranno in sciopero della fame.
Da un lato l’urgenza della protesta è dettato dalle manifestazioni della crisi climatica anche nel nostro territorio, con l’alluvione e un’estate che è stata tra le più calde di sempre. Dall’altro la forma della protesta sembra una risposta all’impermeabilità delle istituzioni ad altre manifestazioni e alla necessità di agire ora.

Crisi climatica, lo sciopero della fame per fare pressioni sulla Regione Emilia-Romagna

Nel comunicato in cui viene annunciato lo sciopero della fame, Extinction Rebellion mette in fila alcuni elementi che riguardano proprio la Regione Emilia-Romagna. In particolare, viene evocata la relazione tra la cementificazione e le recenti alluvioni, ma anche la scelta di viale Aldo Moro di autorizzare la costruzione del rigassificatore di Ravenna.
Anche gli strumenti adottati dalla Regione per fronteggiare il tema, come il Patto per il Lavoro e per il Clima, si sono rivelati delle «scatole vuote», sostiene l’associazione. «Da un lato, specialmente dopo l’alluvione, la Regione da un lato sottolinea l’importanza di interventi per contrastare e adattarsi ai cambiamenti climatici – sottolinea ai nostri microfoni Pasquale Pagano di Extinction Rebellion Bologna – dall’altro però continua ad insistere col consumo di suolo».

Le richieste alla base della protesta, in particolare, sono due: da un lato anticipare al 2030 dal 2050 l’obiettivo della neutralità climatica in tutta l’Emilia-Romagna e dall’altro indire a livello regionale un’assemblea sul clima in modo da coinvolgere tutta la cittadinanza nell’elaborazione delle misure da adottare per far fronte alla crisi climatica.
«È il coinvolgimento dei cittadini e il loro potere decisionale che intendiamo con giustizia climatica – prosegue l’attivista – I cittadini sono vittime due volte, perché subiscono gli effetti dei cambiamenti climatici e vengono lasciati soli e perché non partecipano all’elaborazione dei piani».

Lo sciopero della fame comincerà il 27 settembre e, in particolare, sarà un attivista di Extinction Rebellion, Emiliano, a digiunare a oltranza. Ogni giorno, però, la realtà ecologista darà vita ad un presidio dalle 17.00 alle 20.00 in piazza Maggiore e invita tutta la cittadinanza a esprimere solidarietà e partecipare allo sciopero della fame anche solo per un giorno.

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