È pesantissimo il bilancio del disastro climatico che ha investito l’Emilia-Romagna. Il numero dei morti è salito a 14, ma non è escluso che possa aggravarsi quando i soccorritori riusciranno a raggiungere tutte le zone con il ritiro delle acque.
Oltre alle alluvioni, che ieri hanno visto raddoppiare i Comuni coinvolti, passati a 42, molto critiche sono le condizioni collinari, con quasi 300 frane e persone isolate a causa della viabilità interrotta.
Impossibile ancora fare una stima precisa dei danni, ma solo nell’agricoltura di parla di diversi miliardi. Quel che è peggio, però, è che stamattina ha ricominciato a piovere e domani le precipitazioni potrebbero intensificarsi. Anche per oggi c’è allerta rossa.

Disastro Emilia-Romagna, l’emergenza non è finita

Le previsioni di Arpae per le precipitazioni dei prossimi giorni in Emilia-Romagna

Da stamattina sono riprese le precipitazioni che, pur di debole intensità, hanno già localmente dato valori di alcuni millimetri e sono più alte nella parte montana: «In Appennino abbiamo già registrato una ventina di millimetri», racconta il responsabile Arpae della struttura di IdroMeteoClima Sandro Nanni. «Ci attendiamo precipitazioni anche domani, dai dieci ai trenta millimetri accumulati nelle giornate, con punte fino a quaranta millimetri nelle zone appenniniche».

Naturalmente, aggiunge, molti corsi d’acqua hanno avuto rotture arginali: le precipitazioni previste, anche se inferiori nella zona romagnola, ne determineranno un nuovo innalzamento, perché i suoli sono saturi e non riescono più ad assorbire l’acqua. «Il punto è che ci sono situazioni in cui gli argini sono più fragili a causa dell’evento climatico degli inizi di maggio. Abbiamo una situazione di elevata criticità, ma non siamo in grado di sapere nel dettaglio cosa accadrà perché dipende dalle vulnerabilità locali già presenti».

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Solidarietà, i sindacati confederali lanciano una raccolta fondi nazionale

Alle iniziative di solidarietà nei confronti delle popolazioni dell’Emilia-Romagna coinvolte dal disastro climatico si aggiunge quella di Cgil, Cisl e Uil, che a livello nazionale lanciano una raccolta fondi. «L’iniziativa è nazionale perché l’emergenza è nazionale», spiega ai nostri microfoni Massimo Bussandri, segretario della Cgil dell’Emilia-Romagna.

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Emilia-Romagna, rischi, cause e contromisure: l’analisi di Ispra

La quantità di pioggia caduta negli ultimi giorni non è la sola responsabile del disastro in Emilia-Romagna: oltre alle forti precipitazioni, infatti, c’è «Sicuramente un intervento più riconducibile alle attività umane. Mi riferisco per esempio al consumo del suolo – spiega il geologo Ispra Saverio Romeo – In Italia, in circa settant’anni le superfici urbanizzate sono passate circa dal 2,7% al 7% attuale. Questo incremento fa sì che aumentino le persone a rischio, oltre ad aver provocato l’abbandono delle aree montane e rurali – determinando una mancata manutenzione del territorio».

Tra le possibili soluzioni, misure di mitigazione strutturale – per esempio una corretta pianificazione del territorio e interventi di mitigazione del rischio – ma anche reti di monitoraggio, impiego di sensori lungo il territorio e corretta informazione. A tal proposito, conclude l’esperto, Ispra ha realizzato la piattaforma Idrogeo, che consente di visualizzare dati e mappe sul dissesto idrogeologico del contesto in cui vive.

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In collina ancora zone isolate a causa delle frane

Nella sola cittadina romagnola di Modigliana sono ben 71 le frane, piccole e grandi, che si sono registrate. Anche il territorio bolognese è particolarmente colpito. Nel capoluogo, appena fuori porta, è l’Eremo di Ronzano a risultare isolato a causa di diverse frane.
Nella Città Metropolitana le situazioni critiche riguardano diversi Comuni, tra cui Monterenzio. Nel territorio comunale la frazione di Savazza, abitata da più di 500 persone, risulta isolata da un paio di giorni e i cittadini hanno creato un gruppo social per tenersi aggiornati sulla praticabilità delle strade, come ci racconta Fabia Nardacchione, una delle residenti.

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Lugo di Romagna sott’acqua a causa del Cer

Tra i Comuni romagnoli che si sono aggiunti alla lista di quelli coinvolti, nella giornata di ieri si è annoverato quello di Lugo di Romagna, nel ravennate. Ad essere esondato, in questo caso, è il Canale Emiliano Romagnolo (Cer), un canale artificiale di supporto all’irrigazione agricola. Tutto il centro cittadino è andato sott’acqua e ci sono state diverse persone evacuate. Paolo Zama, abitante di Lugo, racconta che oggi l’acqua è defluita in alcune zone, ma già dal mattino ha ricominciato a piovere.

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Alluvione a Lugo

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Danni ancora incalcolabili, in agricoltura diversi miliardi

Il settore dell’agricoltura è stato uno di quelli più colpiti dalle alluvioni degli scorsi giorni in Emilia Romgna. Per capire meglio i danni che si sono registrati abbiamo parlato con Stefano Francia, Presidente di Cia Emilia Romagna. Secondo Francia «si registrano danni per alcuni miliardi di euro, perché i fenomeni si stanno succedendo da circa 20 giorni». I settori più colpiti sono quelli dell’ortofrutta, le colture a trapianti e i cerali. Si tratta di una situazione mai registrata in precedenza, che rende complesso stimare i reali danni e i tempi di recupero. «In alcuni casi abbiamo perso la produzione dell’anno, in altri bisognerà fare le valutazioni su quella che è la situazione post uscita dell’acqua. Nei territori in cui si sono verificate le frane credo che sarà difficle tornare ad avere aziende agricole». La speranza è in primis quella che smetta di piovere e poi ci si augura di riuscire il prima possibile a ricollegare con le città e i servizi i territori rimasti isolati. Intanto la CIA ha chiesto una legge speciale per rimborsare le spese che le aziende dovranno sostenere per fronteggiare questa emergenza.

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