Dopo la conclusione della Conferenza dei servizi, è arrivato oggi l’ultimo atto dell’iter per la realizzazione del rigassificatore di Ravenna. Il Commissario straordinario per l’infrastruttura, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, ha firmato il Decreto di approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico, che formalizza l’autorizzazione dell’opera. A nulla sono valse le proteste del mondo ambientalista, anche interno alla maggioranza in Regione, contrario all’opera sia per l’impatto ambientale, sia per quanto riguarda la strategia adottata per fronteggiare la transizione energetica. Puntare sui rigassificatori di fatto non ci mette al riparo dalla dipendenza energetica, sostengono i detrattori dell’infrastruttura.

Bonaccini dà il via libera al Decreto del rigassificatore di Ravenna

Nella conferenza stampa prima di firmare il decreto, Bonaccini ha dipinto una realtà diversa. «Quando andai a Ravenna insieme all’assessore Colla e al sindaco – ha detto il commissario e presidente della Regione – avevamo i sindaci del territorio, Cgil, Cisl e Uil, gli industriali, i commercianti e gli artigiani, c’era Snam e ricordo che non ci veniva chiesto di realizzare il rigassificatore, ci veniva chiesto di fare prima a realizzarlo».
Per difendere l’opera Bonaccini ricorda che il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato quasi all’unanimità, con un solo astenuto, il progetto e che sono state fornite tutte le garanzie in termini di sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Il rigassificatore di Ravenna garantirà un afflusso di 5 miliardi di metri cubi all’anno, un sesto della quantità di gas naturale importato oggi dalla Russia. L’investimento, che comprende la nave Fsru da ormeggiare in modo permanente ad una piattaforma già esistente a 8,5 chilometri dalla costa ravennate e un metanodotto di 32 chilometri, vale in tutto quasi un miliardo di euro e prevede la realizzazione del rigassificatore per il settembre 2024.
Il governatore Pd però avverte il governo: «Non ci può essere alcuna differenza nelle condizioni rispetto a Piombino. Credo sia interesse del Governo trattarci con equità, altrimenti troveranno l’Emilia-Romagna capace di mobilitarsi».

«Siamo di fronte ad un fatto storico», dice l’assessore regionale alle Attività produttive Vincenzo Colla. L’Emilia-Romagna «è stata chiamata ad aiutare il suo Paese e ha risposto, entro i 120 giorni che ci sono stati dati».
Alla firma, avvenuta oggi in Regione, anche il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, che chiede ora al nuovo Governo la stessa corsia preferenziale per il parco eolico. «Si affidino a noi, siamo capaci», sottoscrive Bonaccini

Ora la palla sul rigassificatore passa a Snam. «Oggi si apre il percorso più sfidante, saranno due anni molto intensi – commenta l’ad Stefano Venier – La scelta di Ravenna e Piombino è nata anche perché sono vicine ai punti di maggior consumo. Riceviamo il gas e lo consegnamo alle imprese».
Ma Snam guarda anche al futuro. «Se pensiamo ai grandi giacimenti che ci sono a est del Mediterraneo, Ravenna diventa la prima porta di un mercato importante, in Italia e in Europa».
La nave rigassificatrice che verrà acquistata per Ravenna è lunga poco meno di 300 metri e si trova attualmente in Egitto. Arriverà nel giugno 2024. «Si chiama Singapore ma le cambieremo nome», fa sapere ancora Venier.

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