‘L’isola’ è la novità editoriale pubblicata dalla casa editrice Fandango, disponibile dal 26 novembre 2020. Il libro è il risultato di una scrittura a 4 mani: quelle di Michele Gambino e di Claudio Fava. Il primo,giornalista e saggista, autore di molti saggi e romanzi che prendono spunto dalla sua attività giornalistica,principalmente incentrata sul giornalismo d’inchiesta e i reportage di guerra. Il secondo, saggista, politico, giornalista e scrittore, impegnato nella politica nazionale.La collaborazione tra i due è frutto di una lunga amicizia, che ha comportato successivamente alla
scrittura di diversi reportage e di un libro, ‘Prima che la notte’, pubblicato nel 2014 . L’ultimo libro,‘l’isola’, rispetto ad altri lavori editoriali, è il primo sul genere avventura, distopico e action thriller.

Il terrorismo nel ‘L’isola’: ‘se tutto ciò succedesse davvero?’

Il libro racconta dell’arrivo di alcuni miliziani dalla Libia, i Leoni di Jihad, all’isola di Lampedusa, che in poco tempo impongono un regime del tutto sanguinario e un indottrinamento islamico, con lo scopo di
invadere la nazione.La trama del libro è il risultato di un intreccio tra l’interesse del tema dell’autore e un luogo a lui molto caro: Lampedusa. Infatti, nasce proprio in quella terra un principio d’idea: ‘ho fatto un viaggio a Lampedusa, era un pomeriggio di ottobre, ed era appena sbarcato un barchino di migranti che scandisce il tempo. Lì mi sono chiesto, che succederebbe se un giorno invece di un barchino arrivassero 12 pescherecci di terroristi armati fino ai denti?’’ racconta l’autore. Ed è proprio partendo da questa domanda, che leggendo il racconto di pagina in pagina, si crea una sorta di sensazione di insicurezza, sentimento ormai già consolidato nel pensiero popolare. Altre volte, tutto ciò sembra essere un avvenimento del tutto utopico e irrealistico. Il terrorismo islamico e i movimenti migratori sono temi alquanto delicati e attuali, questioni ormai centrali nel dibattito pubblico e politico, e per questo la pubblicazione dell’ultimo lavoro di Fava e Gambino calza a pennello.

Interessante è anche la scelta della struttura del libro, che vede il sommarsi di punti di vista dei vari personaggi nell’osservazione degli eventi nell’isola. E, come racconta Gambino, ‘è stata una scelta per
arricchire la storia dei personaggi perché è interessante capire cosa accade a gente comune e non comune, di varia natura, dalle figure istituzionali ai cittadini, quando devono fronteggiare una situazione del tutto imprevista’’. Scelta che rispetta le linee e il meccanismo del romanzo d’azione, dove spesso si calano personaggi ordinari in situazioni straordinarie.

Il libro non tratta solo il tema del terrorismo islamico, ma comprende anche un concetto più complesso, quello del confine. L’autore asserisce come ‘Lampedusa è un confine, che separa un mondo dall’altro, è l’ultimo lembo d’Europa. Noi da giornalisti abbiamo attraversato molti confini nei nostri viaggi, che spesso diventano oggetti di contesa’ e, continua, ‘abbiamo raccontato questo confine, che in realtà è alle
porte di casa’. Lo sbarco di migranti, soprattutto nei media, viene spesso enunciato con il termine invasione, e così ‘i migranti vengono raccontati da una certa politica come degli invasori che vengono per rubare’ asserisce Gambino ‘allora io e Claudio ci siamo divertiti a raccontare una vera invasione da contrapporre a quella che definisce la politica italiana’.

Virginia Carraro

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE GAMBINO: