Si svolgerà a Bologna, principalmente a Porta Pratello, dal 27 al 29 ottobre il nuovo meeting della Transnational Social Strike Platform (TSS), la piattaforma politica nata per mettere in connessione esperienze organizzative e di lotta a livello internazionale.
L’assunto alla base di TSS è che l’elaborazione e l’organizzazione politica oggi necessitano di un approccio e una dimensione transnazionali, perché le sfide da fronteggiare, dalla crisi climatica alle guerre, fino allo sfruttamento sul lavoro, riguardano dinamiche mondiali, che difficilmente una singola realtà può affrontare da sola.
“Breaking the barrier”: il meeting del Transnational Social Strike
“Affrontare il transnazionale per ritrovare l’immaginazione politica” è uno dei concetti chiave del manifesto che presenta il meeting bolognese del prossimo week end, al quale prenderanno parte attiviste e attivisti, ma anche sindacalisti, gruppi di migranti e altre realtà provenienti da 20 Paesi del mondo, non solo in Europa.
«Le realtà che fanno parte della piattaforma, a partire dalle lotte e dagli scioperi che si danno – spiega ai nostri microfoni Marco, uno degli organizzatori – provano a creare connessioni e praticare una nuova forma di internazionalismo».
Dopo diversi incontri in Polonia, in Francia, in Inghilterra, in Germania e in altri Paesi, ora il meeting si svolgerà in Italia, più precisamente a Bologna.
La necessità dell’iniziativa sta proprio nell’analizzare e organizzare una risposta a processi che riguardano, anche se in forme diverse, differenti contesti nel mondo. Dalle guerre alla crisi climatica, fino all’ascesa delle destre, le risposte da elaborare a livello collettivo e transnazionale sono molteplici.
L’approccio trasnazionale permette, ad esempio, di superare le difficoltà e la confusione che si può manifestare di fronte a scenari inediti, come è stata ed è tuttora la guerra in Ucraina. Ed è proprio da questa esperienza, ad esempio, che è nata la consapevolezza di non affrontare il conflitto in chiave geopolitica, ma di cambiare schema superando la divisione in blocchi e la necessità di schierarsi e abbracciando invece la lente degli effetti sulle condizioni materiali di chi subisce gli effetti della guerra.
La rottura di barriere e categorie interpretative del passato sta anche nel titolo del meeting, “Breaking the barrier”.
Il programma della tre-giorni prevede una plenaria, il venerdì alle 18.00, che rappresenta la base di discussione di quelli che saranno poi i workshop tematici (transizione ecologica, riproduzione e guerre il sabato), per concludersi la domenica con una seconda plenaria dal titolo “Un’infrastruttura politica per la politica transnazionale”.
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