Tra le tante trasformazioni sociali che la città di Bologna sta vivendo, fotografate dell’inchiesta della Cgil presentata ieri, c’è anche il macigno della questione abitativa.
Se sempre più persone che non hanno una casa di proprietà faticano a sostenere il prezzo di affitti schizzato alle stelle, il problema rischia di mettere a rischio anche i progetti per il reinserimento abitativo di persone senza dimora.
I prezzi per gli affitti ostacolano il reinserimento abitativo
È il caso dell’housing first di Piazza Grande, una strategia rivolta alle persone senza dimora che, invece della perenne assistenza nei dormitori, punta alla progressiva autonomia proprio attraverso il reinserimento abitativo. Per trovare una casa a chi non ce l’ha, la cooperativa fa da garante sul contratto d’affitto presso il proprietario, consentendo quindi alle persone di avere un tetto, una residenza e, di conseguenza, un lavoro e un reinserimento sociale.
Il prezzo degli affitti, però, sta rendendo sempre più complicato sostenere l’housing first. «Stiamo incontrando problemi già da diverso tempo – osserva ai nostri microfoni Ilaria Avoni, presidente di Piazza Grande – I canoni di affitto sono schizzati alle stelle, quindi trovare casa è difficile e quando si trova ha dei costi molto elevati, quindi sostenerli attraverso il finanziamento dei progetti comincia a diventare molto difficile».
In alcuni casi Piazza Grande ha la fortuna di incontrare proprietari di immobili che mostrano una certa sensibilità al tema dell’esclusione sociale, «ma siamo all’interno del mercato – sottolinea Avoni – Sarebbe bello che ci fosse una sensibilizzazione dei proprietari per mettere a disposizione degli immobili a costi più accessibili per questo tipo di progetti e non solo».
Il terreno della casa, ai tempi dell’erosione del potere d’acquisto dettato dall’inflazione, vede allargarsi la fascia bassa della popolazione e sempre più persone che non vivevano in una condizione di emarginazione sociale cominciano a incontrare problemi di sostenibilità.
Le istituzioni hanno in cantiere l’istituzione dell’agenzia per l’abitare che dovrà avere proprio la funzione di calmierare i prezzi per gli affitti e persuadere i proprietari a praticare locazioni più sostenibili.
Oltre a ciò, il pubblico può avere un ulteriore ruolo mettendo a disposizione per progetti di housing first e analoghi gli immobili vuoti di sua proprietà.
ASCOLTA L’INTERVISTA AD ILARIA AVONI: