L’ennesima alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna due settimane fa, a soli sedici mesi dal disastro del maggio 2023, non lascia dubbi: la nostra regione deve dotarsi di una legge sul clima. Ne sono convinti i Verdi, che tramite la vicepresidente dell’Assemblea Legislativa Silvia Zamboni lo scorso 3 settembre hanno depositato un progetto di legge in materia.
«Il progetto di legge nasce dall’evidenza che anche la nostra regione è colpita dal cambiamento climatico in corso – osserva ai nostri microfoni Zamboni – e quindi ha estrema necessità di dotarsi di un piano di adattamento al cambiamento climatico».

La legge regionale sul clima proposta dai Verdi

Nel progetto di legge regionale depositato dai Verdi vengono affermati due principi: quello dell’adattamento e quello della mitigazione.
Da un lato, infatti, il territorio dell’Emilia-Romagna ha bisogno di attrezzarsi per fronteggiare meglio i fenomeni meteorologi estremi. «Va dato più spazio ai fiumi – osserva Zamboni – vanno liberati i canali di scolo ora tombati, vanno delocalizzati insediamenti nelle aree a rischio alluvionale. Ma più in generale la sicurezza idraulica va gestita in base ai bacini idrografici e non su base provinciale, come avviene oggi in quanto affidata alla Protezione Civile».

I fenomeni alluvionali non sono i soli che hanno già colpito l’Emilia-Romagna. Le ondate di calore estive o la siccità sono l’altra faccia della medaglia della crisi climatica.
Una legge sul clima servirebbe quindi per uscire dalla logica emergenziale attraverso la quale sono state gestite le diverse crisi connesse al clima manifestatesi nel territorio e approcciare il tema in modo più strutturale e strategico, anche coinvolgendo la popolazione.
«È per questo che nel mio progetto di legge ho introdotto le assemblee sul clima», sottolinea Zamboni.

La legge dei Verdi, però, punta anche alle cause della crisi climatica e contiene vincoli stabiliti già a livello europeo, che prevedono l’azzeramento delle emissioni climalteranti al 2050, con una tappa del -55% al 2030 e una produzione energetica di fonti rinnovabili almeno al 45%.
Da questo punto di vista, anche per la conformazione del territorio e per il sistema produttivo, l’Emilia-Romagna non è una regione virtuosa. «Nella nostra regione la produzione procapite annua di emissioni climalteranti è di 9,5 tonnellate, contro una media nazionale di 6,7 – sottolinea la consigliera dei Verdi – La produzione energetica da fonti rinnovabili in Emilia-Romagna è ferma all’11,4% contro il 23% a livello nazionale».

In ogni caso il progetto dei Verdi non vedrà la luce in questa legislatura, dal momento che le attività dell’Assemblea Legislativa sono concluse in vista delle elezioni regionali del prossimo novembre.
Zamboni però promette di ripresentare il testo qualora venga rieletta e di battersi affinché il centrosinistra guidato da Michele De Pascale approvi la legge.

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