“Embracing the future” è il primo disco solista di Simone Graziano che dopo la pubblicazione nel 2021 sarà finalmente presentato ad un pubblico live in un tour che farà tappa a Bologna il 13 febbraio presso la Cantina Bentivoglio.
Tra filtri di sigarette e pezzi di carte, le nuove sonorità del pianoforte di Simone Graziano
È il primo disco in piano solo di Simone Graziano, ma il 7° in veste di leader, dopo la trilogia del quintetto Frontal (Frontal, Trentacinque, Sexuality) due dischi in trio (Lightwalls e Snailspace) e un disco col sestetto Purple Whales, eppure “Embracing the future” doveva essere un disco molto diverso da quello che è stato poi pubblicato. Simone Graziano, dopo essere stato in studio per tre giorni davanti ad un meraviglioso pianoforte Steinway&Sons ed aver registrato circa 2 ore di musica in solo, si è ritrovato chiuso in casa come tutti durante il periodo di lockdown, e nello sperimentare le sonorità del suo piano in diretta Instagram, ha avuto la “malaugurata” idea di aprire il coperchio dello strumento e farci cadere dentro il suo telefono.
Un accidente assai fortunato per l’artista, che ha scoperto un riverbero da chiesa gotica, che esasperava la coda del suono e toglieva quasi l’attacco. Simone Graziano racconta: «Ho passato circa 36 anni con uno strumento che ha sempre avuto lo stesso suono. Ma ho scoperto che quel suono che credevo immutabile, poteva diventare molto di più. Quel suono assurdo, così diverso da ciò che avevo sempre sentito, mi ha spinto a indagare al di là della barriera bianca e nera della tastiera: ho messo tra le corde del piano un po’ di tutto, dai filtri delle sigarette alle gomme da cancellare alla carta igienica interamente disegnata da mia figlia». Per questo “Embracing the future” possiede un suono speciale, un suono emotivo. Le tracce tutte originali eccetto la versione di “When the party’s over” di Billie Eilish, rimandano a vari mondi come la musica elettronica, la musica classica e la musica improvvisata. Un’altra particolarità del lavoro oltre alla modificazione dello strumento, sta nella ripresa del suono che è stata fatto utilizzando due soli microfoni omni inseriti dentro la tastiera del pianoforte quasi a contatto con la martelliera: l’effetto che si sviluppa è che l’ascoltatore ha la sensazione di stare con la testa dentro lo strumento e di percepirne ogni dettaglio.
La scoperta di queste nuove sonorità ha portato Simone Graziano ad affrontare un certo senso di incertezza, elettrizzante quanto estremamente contemporaneo, «Questo senso di incertezza riflette esattamente la sensazione che provo oggi davanti alla nuova realtà: siamo obbligati a ripensare a tutto ciò che abbiamo dato sempre per scontato. Nel riflettere sulla nostra condizione scopriamo altri modi di relazionarci col mondo, così come mettendo un filtro di sigaretta nel pianoforte scopro un nuovo modo di pensare quel ‘mobile’ tutto nero.»
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