La legge che consente l’utilizzo a scopi terapeutici della marijuana esiste dal 2007, ma solo Toscana e provincia di Bolzano l’hanno ratificata. I Radicali chiedono alla Regione di introdurla anche nel nostro territorio.

L’associazione dei Radicali di Bologna, assieme al consigliere regionale dell’Idv Franco Grillini, ha organizzato stamattina un sit-in per la legalizzazione della cannabis a scopi terapeutici. La manifestazione si è tenuta davanti alla sede del consiglio regionale in Viale Aldo Moro, assieme all’associazione Luca Coscioni di Rimini, rappresentata da Ivan Innocenti. Ha contato tra i partecipanti anche la capogruppo regionale dell’Idv Liana Barbati, il segretario dei Radicali bolognesi Monica Mischiatti e Arcangelo Macedonio, sempre dei Radicali.

Scopo della mobilitazione è che venga introdotta nella normativa regionale la possibilità per i malati di curarsi con farmaci a base di cannabinoidi, ipotesi contemplata nella legge nazionale dal 2007, ma ratificata ad oggi solo da Toscana e provincia di Bolzano.
Per ora la battaglia è sull’uso terapeutico, ma in ogni caso sia Idv che Radicali esprimono il loro impegno per la legalizzazione tout-court delle droghe leggere, evidenziandone anche i benefici giudiziari in materia di contrasto alla mafia.

Intanto però si tratta di rendere possibile la fruizione del principio attivo della canapa ai pazienti che ne hanno bisogno. Infatti sono già presenti due aziende in Italia che possono coltivare marijuana grazie ad un accordo con il ministero della salute. Ora si tratta di attuare accordi tra il servizio sanitario regionale e queste realtà per consentire la produzione dei medicinali in territorio italiano.
Ad oggi l’unico modo per ottenere legalmente la sostanza è ordinare i farmaci dall’Olanda, al prezzo di 700 euro a confezione, spesa che tra l’altro grava sulle casse della sanità pubblica. Produrli in Italia invece potrebbe più che dimezzarne il costo.

Il percorso dei Radicali e dell’associazione Luca Coscioni per la legalizzazione è iniziato nel 2002 con un atto di disobbedienza civile. Un malato di sclerosi laterale amiotrofica ha fumato della cannabis in piazza a Rimini, come protesta per non essere riuscito a procurarsi un medicamento legale. Come sottolinea infatti Ivan Innocenti, la differenza tra l’uso e il non uso della sostanza per alcuni pazienti è “quella tra avere una vita normale ed essere relegati a letto”. Ostacolare l’uso dei cannabinoidi è una “crudeltà verso i malati”, e l’associazione trova “intollerabile pensare che la marijuana non possa essere utilizzata per fini medici, in quanto beneficia persone che ne hanno bisogno”, conclude Innocenti.

Per promuovere l’iniziativa i Radicali hanno anche lanciato una petizione online sul loro sito www.radicalibologna.it.

Daniel Degli Esposti