Dopo una parentesi lunga cinque anni, il centrosinistra riconquista la regione battendo la candidata del centrodestra Donatella Tesei. È Stefania Proietti, ex sindaca di Assisi, la vincitrice delle regionali in Umbria. Pacifista, cattolica e con una forte vocazione ai temi ambientali, Proietti è stata anche presidente della provincia di Perugia. Nel suo programma elettorale trovano spazio il rilancio della sanità pubblica sostenendo lo stop alle privatizzazioni.

I dati delle regionali in Umbria, con le crisi di Lega e M5S

A raccontare le ragione che hanno portato il centrosinistra alla riconquista dell’Umbria è, ai nostri microfoni, Luigi Ambrosio, inviato di Radio Popolare. Il giornalista ricorda i motivi per cui la regione, tradizionalmente considerata “rossa”, era capitolata, in particolare la mala-gestione della sanità.
I cinque anni del centrodestra con la guida della leghista Tesei, però, non hanno convinto l’elettorato, che è tornato a premiare la coalizione unita di centrosinistra, in particolare un campo largo ma coi centristi mascherati nella lista della presidente.

Come avvenuto in Emilia-Romagna, le ragioni della sconfitta del centrodestra sono da ricercare nel flop della Lega, che in Umbria in appena cinque anni è passata dal 35% dei consenti ad appena il 7,7%. Dei 154mila voti raccolti nel 2019, al partito di Matteo Salvini ne sono rimasti appena 24mila e non tutti quelli che mancano all’appello sono stati redistribuiti nella coalizione.
«Ora nel centrodestra c’è una sorta di resa dei conti – spiega Ambrosio – con Meloni che accusa Salvini di aver voluto la candidata sbagliata».

Se la crisi leghista un po’ in tutta Italia è un possibile elemento di frizione all’interno del centrodestra – comunque non tale da mettere in gioco la coalizione o il governo – nel centrosinistra gli occhi sono puntati sul M5S, che tanto in Liguria, quanto in Emilia-Romagna e in Umbria dimostra di essere in una crisi profonda.
«La settimana prossima ci sarà l’assemblea costituente, una sorta di congresso – ricorda il giornalista – Si vedrà molto, a mio parere, l’anima di quelli che chiederanno di uscire dalle coalizioni, perché sono quelli che fanno perdere voti».

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