Per fare ripartire il mercato del lavoro, dopo la crisi che ha segnato il 2020, la Regione ha deciso di investire nei centri dell’impiego. Il piano prevede investimenti complessivi per oltre 76 milioni di euro destinati agli edifici che ospitano gli uffici dei centri per l’impiego, alle risorse per i sistemi informativi e per le reti di comunicazione (circa 50 milioni), oltre che un importante investimento per l’incremento degli organici del personale (26,2 milioni).

I centri per l’impiego crescono: nuove assunzioni, nuove tecnologie, sedi più adeguate

«Questa è un’operazione in grande stile: ci saranno sedi nuove, in posizioni strategiche migliori. Inoltre faremo 85 nuove assunzioni per ingrandire l’organico. Ora ci sono 720 operatori che sono impiegati nei centri per l’impiego. Con queste nuove assunzioni arriveremo a più di 200 persone. Un asset strategico notevole», spiega l’assessore regionale alle attività produttive e al lavoro Vincenzo Colla. Queste assunzioni porteranno la copertura dell’organico in misura pari a circa il 75% delle necessità, nel periodo compreso tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, per poi concludere l’ampliamento del personale nel 2022.

I centri per l’impiego dovrebbero, così, dare una risposta a tutte quelle persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi, che lo stanno cercando, che cercano nuove opportunità. L’Emilia-Romagna ci si prepara così a rispondere alle sfide grazie alle tante opportunità offerte dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legato alla ripresa post pandemia, e alla gestione delle risorse dei fondi strutturali europei.

Intanto la notizia positiva è che in questo secondo trimestre il dato dell’occupazione è in crescita: «La novità è che si è superata la barriera di due milioni di occupati. Mancano ancora 44 mila occupati all’appello, è vero. Ma il trend ci dice che siamo in crescita», commenta l’assessore Colla.

Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani per permettergli di fare quel passo necessario che li porti dalla scuola, o comunque dall’ambito della formazione, al lavoro.«Non voglio più vedere giovani scoraggiati – commenta Vincenzo Colla – andremo a prendere i Neet (cioè i giovani che non studiano né lavorano ndr.) uno per uno e non li lasceremo da soli».

Medea Calzana

ASCOLTA LE PAROLE DI VINCENZO COLLA: