Molte realtà ecologiste hanno esultato per l’approvazione, ieri all’Europarlamento di Strasburgo, della “Nature Restoration Law“, la legge sul ripristino della natura. La dura opposizione di Popolari ed estrema destra, infatti, non è riuscita nel proposito di rigettare la legge, che è passata per poche decine di voti. Ad essere stati approvati, però, sono stati anche alcuni emendamenti, in particolare per il settore agricolo, che la depotenziano.
Cionostante, associazioni come Lipu la definiscono un provvedimento storico per i principi che introduce.

I principi della Nature Restoration Law e l’opposizione di destra e agroindustria

In particolare, alla base della Nature Restoration Law sta il principio di ripristino della natura là dove l’uomo l’ha danneggiata, soprattutto per ciò che riguarda gli ecosistemi e la biodiversità. «In sostanza è una legge che chiede di ridare spazio alla natura», sottolinea ai nostri microfoni Francesca De Benedetti, giornalista de Il Domani.
Quando entrerà in vigore, in particolare, la legge vincolerà gli Stati membri dell’Ue a restituire alla natura il 20% degli spazi sottratti dall’azione antropica, ma interverrà anche sull’uso di pesticidi e sulla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Tuttavia quale sarà la reale portata della legge è ancora da capire, sia perché il testo definitivo, inclusi gli emendamenti approvati, potrebbe avere un peso diverso da quello iniziale, sia perché ora la legge sarà oggetto di trattativa nel trilogo, il negoziato tra le diverse istituzioni europee, in cui i governi nazionali tenteranno prevedibilmente di annacquare ancora di più il testo, piegandolo alle esigenze nazionali.
Un ruolo in questo senso viene sicuramente giocato dalla destra che, cavalcando la posizione delle lobby dell’agroindustria, ha cercato e cercherà in tutti i modi di affossare la legge.

«Io ho iniziato ad occuparmi della Nature Restoration Law quando in cima all’agenda mediatica e politica italiana c’era l’alluvione in Emilia-Romagna – racconta De Benedetti – e ho notato un paradosso: mentre Giorgia Meloni si faceva fotografare con Ursula von der Leyen in Emilia-Romagna e chiedeva solidarietà economica all’Ue per gli effetti di quel disastro, i suoi uomini all’Europarlamento si schieravano contro la legge».
Se è vero che il proposito iniziale delle destre a Strasburgo, cioè affossare la legge, non è andato a buon fine, per la giornalista è stato una sorta di test di quello che potrebbe succedere nel 2024, dopo le elezioni europee, quando i seggi della destra a Strasburgo aumenteranno.

In altre parole, la portata della Nature Restoration Law una volta superati tutti i passaggi formali potrebbe essere molto meno storica di quella che appare oggi. E la già citata Emilia-Romagna, che nei principi sanciti inizialmente dalla legge potrebbe trovare una risposta ai problemi manifestatisi a maggio con alluvioni e frane, potrebbe non distaccarsi del tutto dalle parole del presidente Stefano Bonaccini che hanno suscitato polemica: «ricostruiremo tutto come prima».

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCA DE BENEDETTI: