Nel corso dei secoli, la fisarmonica è stata al centro di uno sviluppo a cui è conseguito un perfezionamento del suo suono e della sua forma. Modifiche di vario tipo hanno permesso a questo strumento musicale di evolversi e di diffondersi tra diversi musicisti sparsi in tutta Europa e nel Mondo.

Ma qual è stato uno dei punti di partenza per la costruzione della fisarmonica così come la conosciamo oggi? Senza dubbio la fisarmonica diatonica. Questo strumento è a tutti gli effetti l’antenato più prossimo alle fisarmoniche artigianali che si trovano in commercio ai giorni nostri. 

Detto anche organetto, esso presenta delle caratteristiche simili, ma non del tutto uguali, alle fisarmoniche di nuova generazione. Andiamo dunque a vedere in cosa differisce la fisarmonica diatonica e dove ha trovato terreno fertile per la sua diffusione.

Caratteristiche principali della fisarmonica diatonica

Chiaramente, con le fisarmoniche moderne, quella diatonica condivide l’appartenenza alla famiglia degli strumenti aerofoni, ovvero a quelli in cui il suono è prodotto da un flusso di aria emesso grazie a un meccanismo interno allo strumento. Nel caso specifico della fisarmonica diatonica, l’effetto musicale viene generato dal mantice.

Altra peculiarità fondamentale per il corretto funzionamento dell’organetto è la sua organizzazione in ance libere. Tali oggetti si configurano in delle linguette d’acciaio piuttosto fini che sono fissate a un’estremità della fisarmonica su una piastrina forata di alluminio od ottone. Il soffio dell’aria creato conduce alla vibrazione delle ance e alla conseguente emissione del suono

Sulla parte destra dell’organetto possiamo trovare una tastiera a bottoni che produce le melodie desiderate, dove le note, su cui le ance libere sono intonate, presentano un’organizzazione a scale diatoniche, ossia a 5 toni e 2 semitoni. Predisposte in maniera verticale, una o due file di tasti completano la sezione destra della fisarmonica diatonica.

Le differenze con la fisarmonica cromatica bitonale

Nel caso in cui questa o queste file di tasti presenti nella parte destra dell’organetto aumentino, arrivando anche a cinque, è doveroso iniziare a parlare di fisarmonica cromatica. Potremmo affermare che quest’ultima è il naturale sviluppo della fisarmonica diatonica, venuta alla luce dopo diversi esperimenti e modifiche da parte dei costruttori sulle base delle richieste dei musicisti.

L’aumento delle note fa sì che esse non siano più organizzate secondo una logica diatonica, bensì bitonale. Il timbro riferito al suono emesso dalle due tipologie di fisarmoniche è abbastanza diverso e anche un orecchio meno esperto è in grado di riconoscerne le discrepanze armoniche. Ciò è dovuto all’apertura o chiusura del mantice, dove in un caso i suoni risultano essere pressoché uguali (fisarmonica diatonica) e nell’altro no (fisarmonica cromatica bitonale).

Cenni storici

La fisarmonica diatonica ha origine a Vienna nella prima metà dell’800, dove inizia a riempire le sale dei palazzi di proprietà delle famiglie più nobili dell’Impero austriaco. In seguito, si distacca dal ruolo di strumento musicale suonato solo presso la nobiltà, per diventare uno strumento amato dal popolo e utilizzato anche dai musicisti con minore notorietà. 

I motivi del successo della fisarmonica diatonica e della sua rapida diffusione in tutto il Mondo sono rappresentati dalla sua estrema semplicità e dalla sua capacità di poter intrattenere la platea da sola, senza aver bisogno di strumenti musicali a sostegno.

Inoltre, l’organetto emanava un suono mai sentito prima, in grado di lasciare a bocca aperta i fortunati che potevano assistere ai concerti in cui i musicisti facevano ascoltare delle melodie e degli accordi totalmente inediti.

La diffusione in Italia

Nel nostro Paese, è stata la città di Castelfidardo il centro focale per la diffusione della fisarmonica in tutto il territorio. Grazie alla figura di Paolo Soprani e di altri esperti del settore, in questa cittadina iniziò la produzione di questo strumento musicale e sempre più persone decisero di diventare dei fisarmonicisti.

Successivamente, la fisarmonica diatonica prese sempre più piede nelle regioni del centro-sud Italia. In Abruzzo, Basilicata, Puglia e Calabria lo strumento cominciò a essere impiegato per accompagnare i balli tradizionali della zona e per suonare le tipiche canzoni regionali, riscuotendo un enorme successo.

Tuttavia, anche in altre zone dell’Italia, come la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia, l’organetto ha saputo ritagliarsi il proprio spazio e diventare uno strumento musicale sempre più apprezzato tra le persone.

La diffusione nel resto del Mondo

La diffusione della fisarmonica diatonica, però, non è fenomeno esclusivamente italiano. Paesi come la Francia, la Svezia e la Germania hanno da subito accolto l’organetto tra i propri strumenti principali per la creazione di melodie e i musicisti locali lo hanno da subito studiato e utilizzato per le loro composizioni.

In altre zone come il Brasile, la Spagna e l’Irlanda la fisarmonica diatonica è stata leggermente modificata con lo scopo di renderla adatta a suonare le canzoni e le musiche caratteristiche del paese.