Da una decina d’anni al liceo Laura Bassi di Bologna è attivo un percorso scolastico particolare. Si tratta del “Corso Doc”, un indirizzo di Scienze Umane con potenziamento in documentaristica e cinematografica. Nell’ultimo anno scolastico, però, le richieste di iscrizione sono state così tante che una ventina di studentesse e studenti sono stati esclusi. Per questo i genitori, appoggiati da un’associazione nata proprio a supporto del corso, chiedono alla dirigente scolastica di creare nuove classi per l’indirizzo. Per supportare la loro battaglia, visto il diniego ricevuto finora, hanno lanciato una petizione e il tema è approdato in Assemblea legislativa in Regione con un’interrogazione del consigliere Federico Amico.

Corso Doc al liceo Laura Bassi, una petizione per allargarlo

«Corso Doc è proprio una metodologia didattica – spiega ai nostri microfoni Caterina Quareni dell’associazione “Corso doc” – Tutti gli insegnanti afferenti al progetto piegano la loro programmazione nell’ottica della realizzazione di un audiovisivo, che passa attraverso tutti i mestieri del cinema che si mettono in opera quando si fa una produzione di questo tipo».
Oltre ai docenti e alle materie tradizionali, studenti e studentesse del Corso Doc hanno tutor provenienti dalla Cineteca e dall’Antoniano, oltre ad avvalersi delle consulenze di Bottega Finzioni. Un vero e proprio circolo virtuoso culturale, dunque, che è capace di attrarre e appassionare anche chi avrebbe difficoltà con l’insegnamento tradizionale, magari anche a causa di disturbi dell’apprendimento.

Nell’ultimo anno scolastico, però, le richieste di iscrizione per il Corso Doc sono state 74 e ciò ha prodotto l’esclusione di una ventina di studenti e studentesse.
«Mentre un linguistico o un’altra sperimentazione in città si possono trovare anche in altri istituti – sottolinea Quareni – un’esperienza come questa non può essere improvvisata da un giorno all’altro, rimane unica nel suo genere. Quindi chi rimane escluso deve proprio adattarsi a una scuola completamente diversa da quella che aveva scelto».

Il problema del sovrannumero di richieste testimonia il successo dell’indirizzo, che negli anni si è espanso nella domanda, mentre è rimasto indietro nell’offerta.
«Si è partiti con una sola sezione – ricostruisce l’esponente dell’associazione – poi è stato aggiunto un biennio a fronte di un solo triennio. Quindi alla fine della seconda gli studenti confluiscono in una sola terza».
Ciò che chiedono genitori di ragazze e ragazzi esclusi, insieme all’associazione, con rivendicazioni contenute in una petizione che ha raggiunto le duemila firme, è che la scuola attivi una terza prima e una seconda terza per il Corso Doc.

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