Il fantasy spesso contiene allegorie della realtà, ma nel recente passato a Bologna è avvenuta un’inversione: la realtà è diventata un’allegoria del fantasy. È successo ad esempio nella lotta contro lo sgombero di Xm24, quando gli attivisti fecero ricorso all’immaginario de “La storia infinita” per descrivere come Fantàsia, incarnata dal centro sociale, fosse minacciata dal Nulla che avanzava, rappresentato dalle ruspe controllate dal Comune.
L’epilogo lo conosciamo ed è piuttosto attinente alla storia originale. Con la speranza che il granello conservato dalla principessa bambina ci lasci una speranza.

Negli ultimi anni, però, è possibile fare ricorso a un altro immaginario fantasy per raccontare alcune battaglie che si registrano a Bologna. L’autore questa volta è J.R.R. Tolkien e l’opera è il celebre “Il Signore degli Anelli”.
Le molteplici vertenze cittadine che sono nate o stanno nascendo per salvare gli alberi adulti dagli abbattimenti previsti da progetti urbanistici – che hanno registrato anche una vittoria con la lotta al parco Don Bosco da parte del Comitato Besta – ma anche le polemiche sull’operazione comunale degli alberi in vaso richiamano alla memoria gli Ent, personaggi fantastici evocati da Tolkien.

Wu Ming 4 racconta gli Ent di Tolkien e l’allegoria con le battaglie bolognesi per gli alberi

A Bologna c’è una figura che è contemporaneamente grande esperta dell’opera di Tolkien e vicina alle lotte sociali e ecologiste che si stanno moltiplicando. Si tratta di Wu Ming 4, autore che ha all’attivo diverse pubblicazioni dedicate all’immaginario e all’esegesi tolkeniana, tra cui “Difendere la Terra di Mezzo” e “Il fabbro di Oxford”.
Ai nostri microfoni Wu Ming 4 racconta anzitutto cosa sono gli Ent tolkeniani. «Vengono definiti “pastori di alberi” – racconta lo scrittore – Sono tra le creature più antiche della Terra di Mezzo e uno strano trait d’union tra l’umano e il vegetale, perché sono alberi che si muovono, parlano e pensano. E sono una specie in via di estinzione».
Wu Ming 4 sottolinea anche che gli Ent sono anche portatori di una visione che oggi definiremmo di protoecologismo radicale, che non è l’unica nell’opera di Tolkien. Non è un caso che l’autore abbia ispirato già gli hippies negli anni ’60 e che oggi la sua visione ambientale venga riscoperta anche attraverso saggi, articoli e pubblicazioni.

Particolarmente memorabile e epico, ne “Il Signore degli Anelli” è un episodio che vede protagonisti gli Ent, la cui figura più di spicco è Barbalbero, e che viene definita “L’ultima marcia degli Ent”.
Si parla di un attacco, di una guerra che gli Ent decidono di intraprendere contro Isengard, la città dov’è asserragliato lo stregone Saruman. «Essendo creature antichissime – osserva Wu Ming 4 – gli Ent tendenzialmente guardano la storia degli umani da lontano. In questo caso, invece, vengono attaccati direttamente proprio dagli abbattimenti di alberi da parte degli orchi e decidono di contrattaccare come non avevano mai fatto. È un gesto disperato, perché sanno che quello sarà probabilmente il loro ultimo exploit, ma lo fanno perché sanno che in questo modo potranno aiutare gli altri popoli».

All’interno della battaglia avviene una cosa che istintivamente lo scrittore ha collegato al presente. Gli Ent distruggono una diga e l’acqua inonda tutta la valle desolata. «Questa, che evidentemente è una metafora della rivincita dell’ambiente contro le ferite che gli vengono inferte – racconta Wu Ming 4 – mi è tornata in mente quando ci sono state le alluvioni degli anni scorsi in regione e a Bologna. Una dura rivincita dell’ambiente che a forza di essere violentato a un certo punto reagisce».
Lo scrittore sottolinea che fino a poco tempo fa la questione degli alberi era percepita come cruciale da poche persone, mentre la ribellione dell’ambiente ci ha fatto rendere conto che non è una questione marginale. «Però tirare il freno a mano, invertire le tendenze dello sviluppo, della cementificazione, con tutti gli interessi che ci gravitano attorno, è molto difficile. Questo è ciò a cui stiamo assistendo, fino ad arrivare al paradosso degli alberi in vaso».

ASCOLTA L’INTERVISTA A WU MING 4: