Non c’è solo la vertenza del parco Don Bosco, con il Comitato Besta che ha letteralmente fatto le barricate per salvare una trentina di alberi dall’abbattimento per il cantiere delle nuove scuole Besta. I fronti aperti a Bologna per il salvataggio delle piante e dei loro servizi ecosistemici, particolarmente preziosi in tempi di crisi climatica, si moltiplicano di giorno in giorno. Sintomo di una sensibilità crescente della cittadinanza verso la salute e l’ambiente.
Nella mattinata di ieri, 22 aprile, il Comitato Tutela Alberi di Bologna e Provincia ha segnalato l’abbattimento di diversi pioppi nell’area perimetrale di via Gobetti, al civico 49. È solo l’ultima vicenda all’interno di almeno una decina di segnalazioni avvenute nell’ultimo anno.

A Bologna la cittadinanza si mobilita per salvare gli alberi dagli abbattimenti

Secondo i conti del Comitato Tutela Alberi sono più di 1500 gli alberi abbattuti dal Comune di Bologna a favore delle numerose opere pubbliche volute dall’Amministrazione cittadina. Per contro, racconta Anna Petrucci, presidentessa del Comitato, le compensazioni con 2000 piante sono del tutto insufficienti perché per ottenere i servizi ecosistemici di un grosso albero adulto tagliato sono necessari dai 50 ai 100 alberelli di nuova piantumazione. «A tutto ciò bisogna aggiungere il fatto che spesso questi nuovi alberi non vengono mantenuti e si seccano dopo un paio di stagioni, e che i pochi che sopravvivono avranno bisogno di decenni per compensare in termini di massa vegetativa gli alberi abbattuti», sottolinea Petrucci.
La domanda che si pone il Comitato è quindi una: come può un’Amministrazione che mette al centro della propria agenda politica ecologismo e transizione ecologica convivere con il paradosso di portare avanti iniziative che distruggono il bilancio arboreo, le aree verdi e la salute di tutti?

Quello della Tutela Alberi è solo uno dei numerosi comitati che si sono creati in città e che si oppongono agli abbattimenti. Ci sono le associazioni che si oppongono al Passante di Mezzo, per i cui cantieri vengono sacrificate numerose piante, c’è la vertenza del parco Don Bosco, ma c’è anche chi ha protestato contro la strage di alberi per la realizzazione della linea del tram lungo via Saffi e in via Emilio Lepido. Ci sono comitati che hanno protestato per l’imponente disboscamento nel parco del Paleotto per la realizzazione del Nodo di Rastignano. Ci sono anche fronti aperti sulla collina.
Ma c’è anche qualche battaglia vinta, come quella al Navile, dove l’Amministrazione ha rivisto il progetto ed eliminato il sottopassaggio stradale Ferrarese/Mazza/Bolognese, che oltre a impattare sul quartiere avrebbe anche sacrificato alcune decine di alberature.

Il tema degli alberi appare sempre più sentito dalla cittadinanza, stufa e preoccupata nel vedere migliaia di alberi pluridecennali abbattuti in qualche secondo per far posto all’ennesima colata di cemento. Una sensibilità che mette al centro la crisi climatica in atto, che l’alluvione dello scorso anno ha reso evidente.
Ora i comitati a difesa degli alberi riprendono in mano la proposta del consigliere comunale Davide Celli, votata alla maggioranza oltre un anno fa in Consiglio comunale, di realizzare un sito per segnalare tutti i progetti pubblici che prevedono l’abbattimento di alberi. «È una questione di trasparenza richiesta all’Amministrazione in materia di politiche pubbliche», sottolinea Petrucci.

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