Proseguono le puntate speciali dell’Antipasto sui fatti del 2011. Dalle 12.15 quest’oggi vi raccontiamo cos’è successo da aprile a giugno di quest’anno. La morte di Arrigoni, l’uccisione di Bin Laden, la nascita degli Indignados, le elezioni amministrative e il referendum.
Nella seconda puntata speciale dell’Antipasto sui fatti del 2011 vi raccontiamo quanto accaduto ad aprile, maggio e giugno. Tre mesi importantissimi.
15 APRILE – Vittorio Arrigoni, volontario italiano in Palestina e corrispondente per Manifesto, PeaceReporter e altre testate indipendenti, viene ucciso. Viene rapito da un gruppo afferente all’area jihadista salafita il 14 aprile. Un video immediatamente pubblicato su YouTube mostra Arrigoni bendato e legato dai rapitori, accusa l’Italia di essere uno “stato infedele” e l’attivista di essere entrato a Gaza “per diffondere la corruzione”. Viene inoltre lanciato un ultimatum, minacciando l’uccisione di Arrigoni entro il pomeriggio del giorno successivo, e chiedendo in cambio della sua liberazione la scarcerazione di alcuni militanti jihadisti, detenuti nelle carceri palestinesi. Il giorno successivo, però, viene rinvenuto il suo corpo senza vita. Ai funerali, però, prenderà parte una folla di palestinesi commossa per la scomparsa di un amico.
Nell’audio in coda all’articolo: Maso Notarianni, direttore di PeaceReporter, testata indipendente con la quale Vittorio collaborava.
15 APRILE – Harald Espenhahan, amministratore delegato della ThyssenKrupp Italia, è stato condannato a sedici anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario per il rogo del 5 e 6 dicembre 2007 dove persero la vita 7 operai.
02 MAGGIO – Il capo di Al Qaeda, Osama Bin Laden, viene scovato e ucciso nel suo rifugio vicino a Islamabad, in Pakistan. Cade così il pretesto delle guerre scatenate dopo l’11 settembre 2001. Sulla morte di Bin Laden nascono subito molti dubbi. Viene diffusa una fotografia del cadavere che subito si rivela essere un fotomontaggio. Il corpo non viene mostrato dall’esercito americano ufficialmente per motivi di sicurezza, ma la vicenda non viene mai del tutto chiarita.
Nell’audio in coda all’articolo: Enrico Piovesana, giornalista di PeaceReporter.
15 MAGGIO – Il 15 maggio nasce in Spagna il movimento degli Indignados. Centinaia di cittadini si ritrovano in piazza a Barcellona e Madrid e si accampano per protesta contro le politiche del governo spagnolo e più in generale delle istituzioni europee che vogliono far pagare la crisi economica alle fasce di popolazione più colpite. Il movimento poi crescerà e si diffonderà anche in molte altre nazioni dell’Europa e del mondo.
15-16 MAGGIO – Si tengono le elezioni amministrative in molte città italiane, tra cui Bologna, Milano, Napoli e Cagliari. Il centrosinistra si impone nella maggioranza dei Comuni al voto, tant’è che la Lega Nord parla di uno schiaffo elettorale, a cui seguirà un altro schiaffo con i referendum del 12 e 13 giugno. A Bologna si impone al primo turno Virginio Merola, che riporta il centrosinistra alla guida della città dopo il commissariamento seguito al caso Delbono. Nei ballottaggi del 29 e 30 maggio, invece, vincono Giuliano Pisapia a Milano, Luigi De Magistris a Napoli e Massimo Zedda a Cagliari. In tutti e tre i casi il centrosinistra strappa la vittoria con candidati non appartenenti al Partito Democratico.
Nell’audio in coda all’articolo: Giuliano Pisapia, sindaco di Milano.
26 MAGGIO – La polizia serba arresta Ratko Mladic, l’ex capo militare dei serbi di Bosnia latitante dal ’96 e ricercato per genocidio e crimini contro l’umanità. A Mladic viene imputata la strage di Srebrenica La polizia lo preleva da una casa di un suo parente, una casa semplice in un villaggio vicino al confine, a 80 chilometri da Belgrado.
08 GIUGNO – Il Tribunale Supremo brasiliano ha disposto la liberazione di Cesare Battisti, l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo, detenuto da quattro anni nel carcere di Papuda, alla periferia di Brasilia. Battisti non verrà estradato e resterà a vivere da uomo libero in Brasile, dove gode dell’asilo politico concessogli dall’ex presidente Luis Inacio Lula da Silva. Secondo le autorità di Brasilia, l’estradizione avrebbe messo in discussione la sovranità nazionale brasiliana, perché il volere italiano avrebbe prevalso sulle decisioni dell’ex presidente Lula. Il governo italiano, dal canto suo, ha annunciato ricorso a L’Aja, attraverso il ministro degli Esteri Frattini. Dalla maggioranza, e pure dall’opposizione di quasi tutto il centrosinistra, si sprecano invece le dichiarazioni di condanna.
Nell’audio in coda all’articolo: Paolo Persichetti, giornalista di Liberazione.
12-13 GIUGNO – 27 milioni di elettori si sono recati alle urne per votare i 4 quesiti referendari che li chiamavano ad esprimersi sui temi del nucleare, dell’acqua pubblica e del legittimo impedimento. Dopo molti anni di fallimento dello strumento referendario, viene ampiamente superato il quorum e gli italiani dicono chiaramente che non vogliono il nucleare in Italia, che vogliono che l’acqua rimanga pubblica e che anche i politici devono farsi processare. Vengono così scardinati tre provvedimenti del governo Berlusconi, che appare sempre più in difficoltà. Per i referendum sull’acqua pubblica, però, a tutt’oggi non si vede l’applicazione.
Nell’audio in coda all’articolo: Andrea Caselli, portavoce regionale del comitato “Acqua Bene Comune”-
28 GIUGNO – Dopo mesi di isolamento, la Cgil firma il fatidico “Accordo del 28 giugno” con Cisl, Uil e Confindustria. L’accordo prevede una nuova regolamentazione per quanto concerne la contrattazione e la rappresentanza sindacale. I metalmeccanici Cgil della Fiom polemizzano con la segretaria Susanna Camusso, fino a chiederne le dimissioni. Secondo la Fiom la firma all’accordo è una resa al modello Marchionne e va verso il superamento del contratto nazionale di lavoro.
FINE GIUGNO – Sulla scia della vittoria referendaria del 12 e 13 giugno, il Comitato Articolo 33 di Bologna avanza l’idea di un referendum sui finanziamenti pubblici alle scuole private, in particolare cattoliche. Sarà il primo scoglio per la nuova amministrazione comunale, guidata dal sindaco Virginio Merola, che successivamente rinnoverà la convenzione con le scuole private.
Nell’audio in coda all’articolo: Maurizio Cecconi, portavoce del Comitato Articolo 33.