Avevamo già parlato dell’edizione numero 16 di IT.A.CA’, il festival del turismo responsabile giunto quest’anno alla XVI edizione.. Un’esperienza immersiva, nella quale “essere umani” significhi “essere nella natura” e non “circondati da”. L’edizione di quest’anno si occupa di direzionare il focus sul binomio “ turista e migrante”, e sul mondo di tensioni e contraddizioni che ci sta dietro. “Turismo responsabile” perché rispettoso dell’ambiente, della natura e del contesto architettonico, storico e socio-culturale nel quale ci muoviamo.

La Tappa di Bologna, organizzata da Yoda APS e Nexus ER insieme a una vasta rete di persone e realtà locali, dura un mese (dal 13 settembre al 13 ottobre) e si svolge ogni weekend in numerosi territori, includendo quest’anno anche il modenese. Questa tappa è considerata ufficialmente la ‘tappa madre’, poiché proprio da Bologna, sedici anni fa, è iniziato il percorso del festival, che ha diffuso in tutta Italia ed Europa l’idea di un turismo più rispettoso e costruttivo.

Oggi, mentre il fenomeno dell’overtourism è all’ordine del giorno, il team di IT.A.CÀ insiste con ancora più determinazione su un diverso modo di vivere i viaggi: un turismo che pone al centro le comunità locali, le quali sono le migliori narratrici dei propri territori.

«Questa tappa è sempre stata un laboratorio di sperimentazione per nuove metodologie di progettazione partecipativa e per offrire agli abitanti e ai viaggiatori nuove opportunità di vivere il territorio, proponendo alternative al consumo e allo sfruttamento dei luoghi», afferma Simona Zedda, project manager della Tappa di Bologna. «Abbiamo declinato a livello locale il tema nazionale di quest’anno, ‘Radici in Movimento’, progettando esperienze che raccontano il territorio attraverso un intreccio armonioso di culture, persone, idee, arti, ricette e… piante!».

Il programma della tappa dal 13 settembre al 13 ottobre è molto vasto e potete consultarlo qui.

Dalla Bolognina all’Appennino, fra periferie, comunità e paesaggi

TERRITORI Il festival si svolge nella città di Bologna, in Appennino e in Pianura, coinvolgendo le comunità di Monghidoro, Castel del Rio, Monzuno, Monteveglio, San Giorgio di Piano, Lizzano in Belvedere, Montese, e include un focus speciale sul territorio modenese, con eventi a Modena, nell’Appennino, a Mirandola e nelle Valli Mirandolesi. L’obiettivo è scoprire le particolarità artistiche, naturalistiche e culturali di queste aree al di fuori dei tradizionali circuiti turistici, offrendo ai viaggiatori esperienze uniche e autentiche, in stretta collaborazione con le comunità locali che co-progettano la Tappa insieme a Yoda APS e Nexus E-R.

PERIFERIE – La Tappa sarà inaugurata il 13 settembre con il Migrantour della Bolognina, un itinerario che esplora uno dei quartieri più vivaci di Bologna, noto per la sua diversità culturale e la forte tradizione operaia. Qui, persone provenienti da tutto il mondo hanno trovato casa, radicandosi nel tessuto urbano. Durante il festival, il “convoglio” del Migrantour attraverserà anche la Cirenaica, un altro quartiere meno noto ai turisti, ma ricco di storia, la cui narrazione sarà guidata attraverso i nomi delle strade. Anche le periferie modenesi saranno al centro di nuove modalità esplorative: dal quartiere Barca di Bologna, un laboratorio di rigenerazione urbana e innovazione sociale, fino a Modena, dove il 5 ottobre si terrà l’itinerario “Cemento Amato”, un percorso che esplora la “Zona Nord” della città e propone una riflessione attiva sulla rigenerazione urbana e sulla necessità di superare la dipendenza dal cemento.

ITINERARI – Dalle città, il festival si sposterà verso l’Appennino Bolognese, offrendo meravigliosi itinerari a piedi che permetteranno di vivere esperienze uniche, immerse nella natura e in stretto contatto con le comunità locali. Tra gli appuntamenti: l’itinerario dei ‘viaggiatori nomadi’ a Monghidoro il 14 settembre; gli itinerari per ragazze e ragazzi a Monzuno il 20 settembre, e il concerto di Fragole e Tempesta il 22 settembre; fino a Marzabotto, il 13 ottobre, dove si terrà un itinerario a piedi arricchito da un’azione collettiva di arte pubblica.

CASTEL DEL RIO – A Castel del Rio, l’agricoltura e l’agroecologia diventano protagoniste con due esperienze immersive previste per il 15 e 28 settembre. In queste giornate, natura, paesaggio, cultura e musica si uniscono per raccontare una comunità che resiste e si confronta ancora con le conseguenze dell’alluvione. Le recenti frane causate dalle piogge torrenziali hanno infatti evidenziato la fragilità degli ecosistemi locali, come i secolari castagneti. In questo contesto, il castello di Castel del Rio diventa il luogo ideale per ospitare riflessioni profonde su temi ambientali e sociali, supportate dalle mostre fotografiche “Disintegrare Prospettive” degli artisti brasiliani del collettivo Farpa e quelli spagnoli del collettivo Foto Movimiento. Curate dall’art manager Laura Frasca, che afferma: «Abbiamo scelto Castel del Rio per la sua bellezza e il suo significato simbolico. Quello che accade in pianura è spesso visibile, ma le vicende silenziose della montagna sfuggono all’attenzione di molti». Oltre a curare la mostra, Frasca presenterà anche le sue opere nell’esposizione “Neglected Roots”.

CAMMINI, IL DEBUTTO DI “WE DID IT!” E IL LABORATORIO CON WU MING 2 Oltre ai consolidati format dei cammini e degli itinerari in bicicletta (sia in città che nei dintorni) e ai laboratori per bambini come “Pratello Kids”, il programma della tappa bolognese include numerose collaborazioni con il vivace cuore artistico del territorio, proponendo mostre, concerti, performance e spettacoli unici. Di particolare rilievo, il debutto dello spettacolo “We Did It!” sul cambiamento climatico, previsto per il 28-29 settembre all’Arena Orfeonica di Bologna durante l’Opening dell’Atelier Sì 2024/25. Questa performance innovativa viaggia su un van 100% elettrico, che, oltre a trasportare la compagnia, è dotato di pannelli solari per produrre energia elettrica in marcia, utilizzata per gli impianti luci, audio e video all’aperto. Inoltre, segnaliamo un laboratorio di scrittura collettiva con Wu Ming 2, che presenterà durante il festival i testi nati dal laboratorio di scrittura interculturale.

POESANDO – IT.A.CÀ arriva anche ai piedi del Corno alle Scale, a Lizzano in Belvedere, la montagna più alta del Bolognese. Quest’anno il festival ha avviato una collaborazione con “Poesando”, un piccolo festival della letteratura in cammino che offre laboratori di scrittura, letture nel bosco, escursioni e installazioni letterarie. Una rassegna letteraria itinerante pensata per adulti e bambini.

DISOBBEDIENZE – Tra le storiche collaborazioni, si rinnova anche quella con il Festival Disobbedienze. Insieme al Magnifico Teatrino Errante, IT.A.CÀ ha organizzato numerosi eventi inclusivi e accessibili alle persone con disabilità, come itinerari, concerti e laboratori.

Stefano Rigi