Itaca è da sempre sinonimo di patria, il lunghissimo viaggio di Ulisse ambiva a ritornarvi. Ma nel nostro dialetto, significa “sei a casa”. E in questo sta lo spirito di IT.A.CA’”,  festival del Turismo Responsabile giunto quest’anno alla sedicesima edizione. Il percorso è circolare: si parte da casa per ritornarvi, la cosa più importante è il cammino. Che toccherà anche l’Emilia e – a settembre – la nostra Bologna.

Partecipare alla rete del festival, che riunisce centinaia di realtà locali e nazionali, significa abbracciare questo cammino, caratterizzato da rispetto e attenzione per l’ambiente e il contesto socio-culturale in cui ci si muove. Ogni luogo che collabora con IT.A.CÀ’, adottando il festival nel proprio territorio e interpretando il tema dell’edizione corrente, rappresenta, prima ancora che una rete di associazioni, una comunità di persone che hanno a cuore la propria gente e la propria storia. Un’esperienza che vuole essere immersiva, nella quale “essere umani” significhi “essere nella natura” e non “circondati da”.

L’edizione di quest’anno si intitola “Radici in movimento” ed esplora il binomio tra turista e migrante, mettendo in luce tensioni e contraddizioni nel tentativo di unire il globale e il locale, l’esotico e il familiare.

Gli appuntamenti di agosto di “Radici in movimento”: si comincia in Umbria

Il mese di Agosto prevede tre tappe, in Umbria, Campania ed Emilia. Saranno appuntamenti di condivisione, scoperte ed approfondimenti.

TAPPA UMBRIA – VALNERINA E VALLE SPOLETANA (9-11 agosto, 23-25 agosto) – La prima parte di questa tappa, dal 9 all’11 agosto, si focalizza su “L’itinerario della Canapa” nei territori di Sant’Anatolia di Narco (PG): tre giorni per scoprire il territorio perugino e assaporare storie e racconti locali. Il 9 agosto inizia con un’escursione notturna guidata dall’astrofilo Maurizio Caselli, per imparare a riconoscere costellazioni e pianeti; il 10 agosto è dedicato alla tessitura e filatura della canapa, con laboratori interattivi e storie incentrate su questa antica arte, parte integrante delle radici del luogo; l’11 agosto prevede un’escursione alla scoperta delle opere e della vita degli orologiai e ottici Fratelli Campani, i primi a vedere gli anelli di Saturno e a costruire il primo orologio notturno grazie alle loro attrezzature.

La seconda parte della tappa, dal 23 al 25 agosto, si svolgerà nella zona di Poggiodomo. A Mucciafora un’intera giornata sarà dedicata a passeggiate, mostre-racconto e degustazioni. Poi ci sarà un incontro sugli edifici sacri di frontiera, come il Santuario della Madonna di Panico (Spoleto), e infine un trekking sulla Via di Francesco, dal mulino medievale Iacarella a Pontuglia (Comune di Scheggino – PG) fino al borgo di Sensati.

La prima volta della Campania al festival, e poi la zona del Modenese

TAPPA IRPINIA (11-24 agosto, 11-15-22-29 settembre) – Quest’anno vede il debutto dell’Irpinia quale itinerario del festival. Si inizia con un trekking di 12 km da San Nicola Baronia a Trevico, il borgo più alto della Campania, offrendo un modo unico per scoprire alcune delle zone meno conosciute della provincia di Avellino. Il programma sarà ricco di appuntamenti e passeggiate culturali nei centri più suggestivi dell’Irpinia. Tra gli eventi spicca la partecipazione a una manifestazione storica, Il Volo dell’Angelo, dedicata anche agli emigranti che tornano a Gesualdo per l’occasione. Viene messa in scena la lotta tra il bene e il male, con un bambino nei panni dell’angelo che sfida il diavolo. Oltre a un tour nella città millenaria di Avella, è previsto un trekking lungo l’Oasi di Senerchia, un vero paradiso naturalistico immerso nei Monti Picentini che porterà i viaggiatori fino alla Cascata dell’Acqua Bianca. Come da tradizione in tutti gli appuntamenti del festival, non mancheranno degustazioni di prodotti tipici locali, una vera delizia che appassiona sempre turisti e viaggiatori.

TAPPA EMILIA (24 agosto-1 settembre) VALLE DEL PANARO (SPILAMBERTO, GUIGLIA, SAVIGNANO S/P) – immersi nelle campagne del fiume Panaro e nelle colline modenesi, saranno due weekend di paseggiate, giri in bicicletta e incontri sulla sostenibilità. Si parte da Guiglia, con un breve cammino dove “colture antiche” rinascono attraverso nuove esperienze e diventano le gemme di Rocchetta: l’ulivo, i grani antichi, il luppolo, la pera rossellina.  Il sapere di antiche coltivazioni culminerà in una degustazione serale di specialità del territorio – tra cui i Borlenghi – presso il Castello di Guiglia. A Savignano sul Panaro, una giornata dedicata alle querce, regine degli alberi, come statue che vincono il tempo. Seguirà visita alle aziende agricole locali e al borgo fortificato.

Il secondo e ultimo weekend della tappa si terrà a Spilamberto: concerti, spettacoli di burattini, tour urbani, un’escursione alla scoperta dell’ex Convento dei Monaci Agostiniani, dove si dice sia stato stato ospitato Martin Lutero, e un ciclotour tra Spilamberto e Vignola per esplorare le radici spilambertesi. Il tema delle ‘radici’ sarà anche il fulcro di una serata di letture teatrali, con storie in movimento di migranti spilambertesi e personaggi letterari. Inoltre, è previsto un laboratorio di pasticceria per i più piccoli, per imparare a creare “l’amaretto di Spilamberto”.

Per dettagli e informazioni rimandiamo al sito del Festival.

Stefano Rigi