Domani Merola, Bonaccini, imprese e alcuni sindacati scendono in piazza per difendere dallo stop governativo il Passante di mezzo, la Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada regionale Cispadana. Una sorta di “cemento-pride” mentre la regione è soffocata dallo smog con 21 sforamenti di inquinanti in nemmeno tre mesi. Legambiente Emilia Romagna invita a disertare e chiama un presidio per #OpereNuove.

È in un contesto da record per lo sforamento degli inquinanti che domani si svolgerà “L’Emilia Romagna non si ferma”, la manifestazione “per l’Emilia-Romagna, le sue infrastrutture, gli investimenti e lo sviluppo” chiamata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dal sindaco di Bologna Virginio Merola dopo lo stop del governo ad alcune Grandi Opere già finanziate lungo la via Emilia.
Dall’inizio dell’anno, infatti, le centraline dell’Arpa dell’area metropolitana di Bologna hanno registrato per 21 volte il superamento della media giornaliera dei 50 microgrammi per metro cubo di Pm10. Un inquinamento che è addirittura peggiore in altri capoluoghi regionali.

I due esponenti del Pd vogliono accendere i riflettori sugli investimenti previsti, progettati e finanziati per la regione, a partire dal Passante di Bologna, la Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, l’autostrada regionale Cispadana. “Proprio su questi progetti negli ultimi mesi si è determinata una difficile interlocuzione con il Governo e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in particolare – si legge sul sito del Comune di Bologna – Solo i tre progetti citati, per stare ai principali, valgono 2,5 miliardi di euro e sono in gran parte già cantierabili”. Merola e Bonaccini contano nella forza di imprese e alcuni sindacati che sono d’accordo con le opere bloccate, che affiancheranno i due esponenti istituzionali nella manifestazione.

A scendere in piazza, però, sarà anche chi contesta questa sorta di “cemento-pride“, considerandola espressione di una cultura politica e amministrativa vecchia e sbagliata.
Non è un caso, infatti, che il contro-presidio proclamato da Legambiente Emilia Romagna per domani, alle 9.30 in piazza della Costituzione a Bologna, si intitoli #OpereNuove e chieda trasporto pubblico e decarbonizzazione dei trasporti. L’associazione ambientalista ha anche invitato apertamente i cittadini a disertare la mobilitazione voluta da Merola e Bonaccini.

“Nello stesso momento in cui studenti e società civile scendono nelle piazze d’Europa per chiedere azioni urgenti per fermare il riscaldamento globale, in Emilia Romagna si prepara una manifestazione a favore di autostrade e infrastrutture dedicate alla mobilità privata su gomma – sottolinea Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna – I cantieri utili sono quelli che pensano ad una mobilità nuova e alla tutela del territorio”.

Non ignoriamo il tema cruciale del lavoro – osservano gli ambientalisti in una nota – ma l’idea che queste opere siano una soluzione salvifica è fallace e demagogica. Degli interventi oggetto di confronto se ne discute da oltre un decennio. Imprese e mondo del lavoro avrebbero invece molte più chance di vedere aperti cantieri su opere davvero utili per clima, ambiente, e mobilità di pendolari e merci“.
E Legambiente fa anche alcuni esempi: dai tram, all’ammodernamento delle linee ferroviarie minori, passando per il collegamento ferroviario Tirreno-Brennero, fino all’adeguamento dei ponti malandati sul Po. “Lo stesso Pums di Bologna (il piano della mobilità sostenibile) – sottolinea Legambiente – sarebbe un progetto su cui fare convergere le forze di tutti”.

Nel frattempo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha convocato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e il Sindaco di Bologna, Virginio Merola per un incontro al Mit, nella giornata di mercoledì 20 marzo, “per condividere con loro – si legge nella nota del Ministero – la nuova proposta progettuale del Passante di Bologna elaborata dal Ministero e discutere di infrastrutture e sviluppo della Regione Emilia Romagna.

ASCOLTA L’INTERVISTA A LORENZO FRATTINI: