Sotto il sole d’agosto arriva il massacro sociale

Diario di bordo del Capitano della fregata Italia.

Addì 7 agosto, Anno Domini 2011.

Sono ormai diversi giorno che il mare è in calma piatta, il vento è calato e le vele si sono sgonfiate. Non c’è un alito di brezza e i marinai sono tutti disoccupati. Chi sperava nella ripresa, o almeno in una ripresina, rimane deluso. Ma la cosa più preoccupante è che, come ben sa ogni vecchio lupo di mare, la bonaccia precede sempre terribili uragani. L’aria umida fa sudare e brividi gelati percorrono la schiena dei miei uomini. Ho parlato loro e li ho tranquillizzati dicendo che tutto va bene, che la situazione è sotto controllo e i conti col sestante sono positivi. Ho minacciato i profeti di sventura di severe punizioni perché “remano contro”. Ha funzionato perché i marinai preferiscono credere alla buona sorte piuttosto che preoccuparsi.

Addì 10 agosto, Anno Domini 2011.

All’orizzonte si intravedono bagliori di fulmini e si odono boati di tuoni. La tempesta perfetta si avvicina. Ma sopra la nostra nave il cielo è sempre terso e i marinai, sempre con le mani in mano, guardano cadere le stelle: la costellazione Obama, il  Carroccio , la Polverini di stelle e il Crosetto del Sud.

Il nostromo Tremonti tenta una prima manovra: la barra tutta a dritta (a destra per i non addetti ai lavori, ndr.) e lancio in mare di tutto ciò che può pesare, come i viveri, il welfare e le scialuppe di salvataggio. Non tutte però: una l’abbiamo nascosta nel settore ufficiali per ogni evenienza.

Poi il nostromo ha parlato all’equipaggio dicendo che la festa è finita e che per salvarsi bisognava fare tutti sacrifici. Non mi è piaciuto il parallelo con il Titanic e sul fatto che siamo tutti sulla stessa barca: i marinai si sono innervositi.

Addì 13 agosto, Anno Domini 2011

Sono due giorni che siamo sotto una burrasca finanziaria forza nove. Scrosci di vendite allo scoperto si rovesciano sulla tolda spazzando via tutto ciò che incontrano. Le vele si strappano e i titoli di stato volano via come piume.

Al grido di “Si salvi chi può” molti uomini si sono gettati in mare preferendo l’incognita dei flutti ad un cattivo timoniere.

Presagio di sventura: sono arrivati i fuochi di S.Anselmo, che ha incendiato gli alberi della nave. I marinai, facendosi il segno della croce davanti al brillare del fenomeno atmosferico, sono vittime della superstizione secondo cui questa manifestazione diabolica porti Scajola per sette anni.

Prego Dio di ricordarsi di questo povero guscio di noce in mezzo alla collera divina!

Addì 15 agosto, Anno Domini 2011

Passata è la tempesta e l’equipaggio, ancora prostrato dalle recenti dure prove, si riposa crogiolandosi sotto il sole di un caldo ferragosto. Nessuno si fa illusioni: non è finita! Ma oggi non vogliamo pensarci perché domani è un altro giorno e si vedrà… Questa mattina stiamo tutti sul ponte ad asciugarci i vestiti stracciati e a lenirci le ferite dolenti. Anche gli uomini addetti ai cannoni, così come la vedetta sulla coffa, sono sdraiati al sole d’agosto. Tutto tace, quando…

All’improvviso appare a prora la bandiera nera del vascello fantasma Standard&Poor’s del famigerato capitano Fitch Barbanera. Non c’è tempo di organizzare le difese, i sindacati vengono sorpresi mentre giocano a dadi con la confindustria, i marinai son in preda al panico. Il nostromo Tremonti prova un’ultima disperata manovra di ferragosto: ancora barra tutta a dritta e prua al vento in posizione di cappa: la nave apparentemente prende stabilità, ma in realtà è preda dei marosi.

Più facilmente allora la nave della finanza pirata si avvicina ed abborda l’indifesa fregata Italia, i feroci tagliatori di rating lanciano i loro rampini e balzano avidi sulla nave all’arrembaggio gridando -Moody’s!-. E’ davvero un inferno: il fuoco brucia a poppa, gli alberi crollano, quelle belve feroci saccheggiano, uccidono, rapiscono leggiadre fanciulle, distruggono. Quegli osceni ubriachi razziano tutto ciò che c’è da rubare e poi affondano la nave con tutto il suo miserabile carico umano.

La fregata Italia fa un ultimo scricchiolio moribondo, si inclina, in fine si inabissa. Poi, quando il mare si richiude sopra quest’ennesimo dramma come un placido sudario, il vascello fantasma riprende la sua navigazione al grido blasfemo -Italia o Spagna, purché se magna!-.

Addì 20 agosto, Anno Domini 2011

Dopo giorni di navigazione in scialuppa, ho fatto remare a due del Pd, sono arrivato in salvo all’isola di Antigua. In questo piccolo porto dei Caraibi ha ritrovato il capitano Fitch Barbanera e ho diviso con lui il lauto bottino di guerra.

Una storia a lieto fine per questo diario di bordo arrivato alla sua conclusione. L’Italia è Fregata.

Dalle cronache di viaggio del Capitano Berlusconi.

Nota in calce

Manovra del 14 agosto 2011 (per adesso…)

AUMENTO IRPEF AUTONOMI OLTRE 55MILA EURO
Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.

A RISCHIO TREDICESIMA STATALI
I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

TFR RITARDATO 2 ANNI PER STATALI
Il pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici è un’altra delle misure prevista nella bozza di decreto.

PENSIONI
Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. Nessuna misura, invece, contrariamente a quanto anticipato, sulle pensioni di anzianità.

SCUOLA
Il comunicato finale del governo spiega che “per far fronte alle esigenze della scuola, nell’imminenza dell’avvio del nuovo anno scolastico, su proposta dei ministri Brunetta e Tremonti, è stato inoltre approvato un decreto presidenziale che autorizza per il solo anno 2011-2012 il trattenimento in servizio di 414 dirigenti scolastici; il decreto, altresì, prende atto di quanto definito dalla programmazione triennale delle assunzioni nella scuola, autorizzando l’assunzione a tempo indeterminato di 30.300 Unità di personale docente ed educativo e di 36.000 Unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario”.

STOP PONTI, FESTE SPOSTATE AL LUNEDI’
Le festività infrasettimanali “non concordatarie” verranno spostate al lunedì. “Come avviene in tutta Europa”, ha confermato il ministro dell’Economia.

DEROGA CONTRATTI NAZIONALI
Nella manovra c’è anche l’estensione ‘erga omnes’ dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori e in particolare diventerebbe più facile licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato. La misura è stata spiegato così dal ministro Sacconi: “Le norme approvate in materia di lavoro contengono il cuore dello Statuto dei lavori in quanto attribuiscono ai contratti aziendali o territoriali la capacità di regolare tutto ciò che attiene all’organizzazione del lavoro e della produzione anche in deroga ai contratti collettivi e alle disposizioni di legge quando non attengano ai diritti fondamentali nel lavoro che in quanto tali sono inderogabili e universali”. In concreto significa, ad esempio, che sono “efficaci nei confronti di tutto il personale” anche le norme contenuto nell’accordo firmato da Fiat per Pomigliano e Mirafiori con il no della Fiom-Cgil.

ROBIN HOOD TAX
Nella manovra c’è anche una “Robin Hood tax per il settore energetico”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi senza specificarne meglio i contenuti.

NIENTE MISURE SU IVA, IMMOBILI E PATRIMONI
Nella bozza di manovra che entrerà in Consiglio dei ministri non appare l’aumento dell’Iva. Anzi l’ipotesi sarebbe accantonata. Salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari.

PRIVATIZZAZIONI
Nella manovra è stato inserito anche un meccanismo “molto efficace” per la privatizzazione dei servizi pubblici. Lo ha detto il ministro Tremonti spiegando che il sistema consentirà alle amministrazioni che procederanno alle privatizzazione di sbloccare risorse per gli investimenti. “Un meccanismo molto efficace – lo ha definito il ministro – per i servizi pubblici: se smobilizzi puoi fare investimenti

RINNOVABILI
Torna l’ipotesi del taglio del 30% degli incentivi. Non potranno essere superiori alla media di quelli erogati negli altri Paesi d’Europa. Ma stando ad altre fonti il punto in un secondo momento sarebbe stato stralciato.

MERCATO ELETTRICO
L’ipotesi è quella della divisione in tre macrozone (Nord, Centro, Sud).

SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.

FONDI FAS
Saranno anticipate di un anno le riduzioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate.

DELEGA FISCALE
“Noi chiediamo al Parlamento la delega per la riforma assistenziale e fiscale non più sul 2012 ma sul 2011 e nel corso del 2012 pensiamo di ottenere risparmi assolutamente realizzAbili per 4 miliardi. Nel caso non fosse possibile realizzare quell’obiettivo la garanzia di salvaguardia e una corrispondente riduzione di regime di tax expenditure”. Lo ha detto il ministro dell’economia, Giulio tremonti al termine del Cdm.

TABACCHI. Tra le misure varate dal Cdm per contrastare la crisi economica, “c’è un intervento di modulato aumento delle accise dei tabacchi”.

ACCORPAMENTO PER 1500 COMUNI
Sono circa 1.500 i comuni per i quali sarà reso obbligatorio l’accorpamento, in base ai criteri previsti dalla manovra. Si tratta dei comuni sotto i 1000 abitanti.

VIA PROVINCE SOTTO 300 MILA ABITANTI
E’ prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti, ma solo dopo il prossimo censimento. I capoluoghi interessanti dal provvedimento, stando a una verifica informale, sarebbero i seguenti:
Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Benevento, Biella, Caltanissetta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Crotone, Enna, Fermo, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Lodi, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Piacenza, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Trieste, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vibo Valentia. Aosta non è più provincia da tempo in quanto coinciderebbe con la Regione.

(12 agosto 2011) la Repubblica