«È la quinta edizione di Spoiler Festival esclusi i due anni di Covid» ha spiegato Marianna Scarinci studentessa di italianistica di Unibo, coordinatrice di Link studenti indipendenti Bologna e tra le organizzatrici di Spoiler Festival: una rassegna di incontri tematici e musicali che animerà i Giardini di via Filippo Re, nella zona universitaria dall’8 al 10 maggio.

«Nel tempo è cambiata la formula. Prima ogni dipartimento organizzava il suo festival, mentre dal 2018 è partita un’iniziativa unica aperta a diversi temi di attualità e approfondimento dal titolo Spoiler Festival. Ma il periodo, maggio e l’obiettivo sono gli stessi. Parleremo con esperti di temi attuali e poco trattati nel dibattito pubblico. Spoilereremo (ossia anticiperemo) ciò che interessa ai ragazzi dai 18 ai 25 anni (l’età degli organizzatori) a chi non lo sa. Vogliamo visibilizzare qualcosa che la società non mostra. Rovineremo il finale che altri avevano scritto per noi», ha concluso.

Spoiler Festival, tra gli ospiti Patrick Zaki che parlerà di censura e repressione

«Sottotitolo di Spoiler Festival 2024 è “Ci vediamo” – ha specificato Scarinci – Perchè vogliamo mostrare temi di attualità che non hanno spazio nel dibattito pubblico. Parlandone insieme a degli esperti vogliamo renderli visibili. Vederli. Sapendo che questo rovinerà, come ogni spoiler che si rispetti, i piani che gli altri, la società e le sue istituzioni, avevano per noi, per il nostro futuro. I disagi vissuti delle persone detenute e la censura e la repressione saranno i temi della prima giornata» ha detto Sacrinci. Ma nel programma che sorregge sono numerosi gli appuntamenti. Incontri dove si parlerà di mafia invisibile, di Most affected people and areas (Mapa, ndr) – ossia dei luoghi e delle persone che in questo caso più risentirebbero delle conseguenze del cambiamento climatico -, e ancora di malattie invisibili, come la vulvodinia e l’endometriosi, e di come si costruisce una propaganda mediatica che invisibilizza i fatti, con un riferimento specifico al genocidio del popolo palestinese.

«Il focus sarà sull’invisibilizzazione e sulla repressione. Tra gli ospiti ci sarà anche Patrick Zaki» lo studente di origine egiziana che nel 2020, al ritorno da una vacanza in Egitto, era stato arrestato per il suo attivismo al Cairo. «Abbiamo invitato ospiti che conoscono questi temi. Parlandone speriamo di renderli visibili a un pubblico più vasto di quello che ha vissuto episodi di invisibilizzazione e repressione. Ci è sembrato utile farlo in questa fase storica. Con la guerra e la difficoltà di reperire informazioni attendibili così come di diffonderle». è stato scelto il tema della censura dopo che «quest’anno, per la prima volta quest’anno, sui social abbiamo dovuto raggirare l’argoritmo che non ci permetteva di trattare alcuni argomenti, e per farlo abbiamo usato i numeri invece delle lettere. Ci sembra attuale parlare di censura», ha concluso Scarinci.

Oltre ai talk ci saranno eventi musicali tutte e tre le serate a partire dalle 21. Il primo appuntamento è mercoledì con Amalia, i Biscotti dell’Ichea, i Divinae Miranda e i Badbed. Nei giorni successivi i Giardini di Filippo Re ospiteranno anche l’attivista italo palestinese Karem Rohana e la band Queen of Saba.

Per ulteriori info potete leggere il calendario qui.

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