Dopo aver approfondito cosa chiedono il primo e il secondo quesito dei referendum che saremo chiamate e chiamati a votare i prossimi 8 e 9 giugno, oggi scopriamo cosa chiede il quesito numero tre, che i promotori definiscono “riduzione del lavoro precario”.
A guidarci alla scoperta del testo del quesito e del suo significato è Stefania Mangione, avvocata dello Studio Legale Associato.

Il terzo quesito dei referendum: meno precarietà con l’obbligo di causale per i contratti a tempo determinato

«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b bis)”; comma 1 -bis , limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “,in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?».

È questo il testo del terzo quesito che troveremo su una scheda l’8 e 9 giugno. Ma cosa significa?
Nel concreto, il quesito punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Per rendere il lavoro più stabile, i promotori del referendum chiedono di ripristinare l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.

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