A Bologna, il prossimo 21 marzo, si terrà la ventesima edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Attese in città 150mila persone. Alla manifestazione anche le vittime delle stragi italiane e mondiale. Don Ciotti: “Bologna linea di demarcazione”.

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Speranza, lavoro, impegno, responsabilità. Sono queste le parole chiave con cui, questa mattina, è stata presentata la ventesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. A Bologna, il prossimo 21 marzo, sono attese 150mila persone, tra le quali seicento famigliari delle vittime di mafia, i cui nomi verranno letti dal palco di piazza VIII Agosto, dove giungerà un lungo corteo che partirà dallo stadio.

La verità illumina la giustizia” è lo slogan scelto per questa edizione, che coincide con il ventesimo anno di attività di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Per la prima volta saranno presenti anche i famigliari delle vittime delle stragi che hanno insanguinato l’Italia e il mondo. Tra loro, cittadini messicani, bosniaci ed argentini, insieme ai parenti delle vittime del 2 agosto 1980 e della strage di Ustica.
La manifestazione è preceduta dall’iniziativa “I Cento Passi“, un ciclo di incontri che si svolgono in tutta italia, tra dibattiti, mostre, workshop, per avvicinarsi al 21 marzo.

“Dobbiamo fermare la corruzione della speranza – ha affermato il presidente di Libera Don Luigi Ciotti – La speranza delle giovani generazioni che per la prima volta sono preoccupate per il loro futuro”. Un futuro che non può esistere se nel Paese non verrà rimesso al centro il lavoro e la prospettiva di realizzazione per le giovani generazioni, che altrimenti rischiano di finire nelle mani delle mafie.

La manifestazione nella nostra città era stata decisa già prima che l’inchiesta Aemilia scuotesse le coscienze, tengono a precisare in molti durante la conferenza stampa. Ciò non toglie che la manifestazione di Bologna “sarà una linea di demarcazione – osserva Don Ciotti – e non sarà più come prima. Tutti sanno chi opera nei territori” e per questo, da ora in poi, è necessaria chiarezza, trasparenza e contrasto dell’omertà.