In occasione della presentazione della manifestazione di Libera, l’Assemblea Legislativa vota la decurtazione degli stipendi di assessori e consiglieri regionali. Un risparmio di 7,5 milioni di euro, di cui una parte finanzierà le iniziative per la legalità e la sicurezza nei cantieri.

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, annunciato alla conferenza stampa di Libera, non c’era. Le ragioni della sua assenza le ha spiegate il suo collega di giunta, l’assessore a Cultura e Legalità Massimo Mezzetti.
Bonaccini è rimasto in aula perché oggi l’Assemblea Legislativa vota il provvedimento per il taglio agli stipendi di assessori e consiglieri regionali.
Un gesto simbolico, per rispondere alla crisi di fiducia dei cittadini, manifestatasi il 23 novembre con il flop di affluenza alle elezioni e seguita agli scandali sulle spese pazze e all’inchiesta che ha portato alle dimissioni di Vasco Errani.
Un gesto concreto per le risorse economiche che verranno liberate e per la destinazione di quei soldi.

“L’Emilia Romagna sarà la Regione con i più bassi costi della politica – afferma Mezzetti – Con questo provvedimento verranno recuperati 7,5 milioni di euro in cinque anni”.
Nella discussione in Consiglio regionale, inoltre, è stato presentato un emendamento al provvedimento, che indica tre aree dove allocare i soldi risparmiati dagli stipendi di assessori e consiglieri.
Una di queste riguarda proprio uno dei settori dove l’Emilia Romagna ha mostrato maggiore fragilità, anche in seguito all’inchiesta Aemilia: la legalità ed il contrasto alle mafie, in particolare nel settore degli appalti edili.
In questo modo viale Aldo Moro conta di incrementare la propria azione di contrasto alla criminalità organizzata, cercando di tracciare la linea di separazione tra prima e dopo evocata da don Luigi Ciotti.