Carri, musica, bandiere, colori, trasgressione, risate e festa, soprattutto tanta festa e voglia di ballare. Questo e molto altro è stata la parata conclusiva dell’Europride di sabato a Roma. La città eterna è stata raggiunta da giovani e non, gay e non, da tutta Italia e da molti Paesi europei per difendere i diritti e soprattutto per esserci.

E ci sono stati..al circo massimo in serata continuava ad arrivare gente, con il tramonto che rendeva tutto più magico e la musica a palla, per non dimenticarsi che non era una manifestazione qualsiasi, ma la parata di persone che solitamente non hanno molte occasioni per poter sfilare ed essere ammirati nella loro travolgente personalità.

Perché una delle magie dell’Europride è proprio questa: chi nella vita comune è più emarginato,spesso costretto a nascondere la propria identità in quel giorno diventa la vera star, ad esempio le trans (su tacchi altissimi e alcune vestite da sposa) erano le più cercate, chiacchierate, fotografate e potevi leggere nei loro volti una felicità vera che non aveva a che fare con l’esibizionismo, ma con la fierezza di uscire di casa e festeggiare con un milione di persone la bellezza della diversità, ma anche la voglia di essere amati e rispettati.

E questo l’ha gridato e cantato anche Lady Gaga, attesissima da tutti al circo massimo, e più delle due canzoni cantate è stato il suo discorso ad essere più apprezzato: sono state parole pensate e pronunciate solennemente, come desiderando che rimanessero impresse il più possibile nella notte romana. Lady G ha ricordato Paesi dove ancora è pericoloso essere omosessuale e soprattutto ha richiamato la folla a mettere da parte la rabbia e di trasformarla anzi in amore ed energia positiva, per dimostrare che il tempo è arrivato per smettere di nascondersi e uscire allo scoperto, con gioia. Ma torniamo alla parata, alle sue star e ai carri: il più divertente: in assoluto quello dei Bears che a ritmo di musica saltavano all’unisono e facevano tremare il carro che recitava fiero la scritta: Bearpride is body pride, e come dargli torto. Il più impegnativo: quello a tema egiziano, non si capiva molto bene il perché del tema scelto ma ammirare l’impegno sì. Il più significativo, il trenino con le famiglie di gay e lesbiche, fieri anche loro di poter testimoniare il bisogno di uguaglianza nei diritti. E tra i carri c’era anche la rappresentanza bolognese, il carro del Cassero non è mancato con il suo tripudio di boa colorati, glitter e musica a profusione.

L’Europride è stato un successo, come hanno dichiarato fieri e un po’ provati gli organizzatori a fine serata, che dopo i dovuti ringraziamenti al comune e alle forze dell’ordine (i “buu” dal pubblico non sono mancati quando è stato nominato Alemanno) per aver reso possibile il pride ci hanno tenuto però a non ringraziare il parlamento, perché , a differenza del resto d’Europa, una legge che protegga contro le discriminazioni sessuali l’Italia non ce l’ha ancora, risale infatti a pochi giorni fa l’ennesimo fallimento della proposta di una legge contro l’omofobia. Speriamo presto in un cambiamento e soprattutto che le istituzioni comincino ad accorciare la distanza fra loro e la società reale, che è già secoli avanti e che sta ballando sulle note di lady Gaga: born this way. Ah, e per il prossimo Europride, nel 2012, see you in London!