CLAUDIO SUCCI: Educazione finanziaria on-air. Approfondimenti di economia a cura della Banca Di Credito Cooperativo Felsinea.
ALESSANDRO CANELLA: Ben trovate e ben trovati a Educazione Finanziaria On Air. In questa rubrica affrontiamo alcuni dei principali temi che riguardano la finanza. Lo facciamo insieme a Fabio Palmieri di Banca Di Credito Cooperativo Felsinia che è qui con noi. Ciao.
FABIO PALMIERI: Buongiorno, ciao. Un saluto a tutti i radioscoltatori.
ALESSANDRO CANELLA: Oggi parliamo di un tema che si fa sempre più, diciamo, largo nel dibattito, almeno nelle sensibilità forse anche delle persone. Parliamo di finanza etica. Che cos’è?
FABIO PALMIERI: Allora la finanza etica, intanto è sempre finanza, quindi ci sono sempre le nostre amiche, obbligazioni, azioni eccetera eccetera, però è un modo di investire che non esisteva qualche anno fa che si fa una domanda in più. Cioè la domanda dell’investitore tipicamente era nel passato: come posso guadagnare più soldi possibili minimizzando il rischio? A seconda del rischio tollerabile ciascuno aveva il suo portafoglio, la sua composizione ottimale. Poi è stata aggiunta una domanda molto importante che è: visto che ciò che faccio, cioè dove metto i soldi, ha effetti? Perché io quando do i soldi a un’azienda, quell’azienda poi li utilizza per fare politiche, allora se io la investo ad aziende che magari hanno un’attenzione nelle emissioni, quindi cercano di sostituire una parte delle emissioni che hanno un impatto dal punto di vista delle emissioni di CO2 con magari strumenti energetici che hanno un impatto molto diverso. Se le persone, se i dipendenti vengono trattati bene. Quindi se ci sono delle garanzie sui loro contratti, sugli strumenti di lavoro, sugli orari di lavoro. Se esistono delle politiche che tutelano per esempio le donne, perché c’è un grande tema oggi, ignorato per una vita, che è il fatto che in tutti i paesi, in Italia non si è messi bene, le donne guadagnano meno degli uomini anche a parità di ruolo e capacità.
ALESSANDRO CANELLA: Il gender pay gap.
FABIO PALMIERI: Esatto, il famoso gender pay gap. La finanza etica dice ok io ti do i soldi, però tu devi avere delle politiche di un certo tipo, quindi fa due cose. Se tu non le fai non ti do i soldi, questo è un modo, classico. Un altro modo si chiama engagement ok? Io il fondo di investimento per esempio che raccolgo 100 milioni, 200 milioni di euro, vengo in CDA e vengo in CDA a dire caro mio vuoi che io ti tenga i 200 milioni investiti nella tua azienda? Ok, allora bisogna che fai certe robe. E quando sei un investitore data solo non avresti potere, ma quando tanti investitori insieme hanno dato al gestore di fondi questo potere e lui ha molti quattrini investiti in quell’azienda, tendenzialmente viene ascoltato. E quindi le politiche poi si fanno in qualche modo. Bisogna stare un po’attenti attenti e lì non è facile a quello che viene chiamato greenwashing, cioè il fatto che oggi siccome c’è una sensibilità nel consumatore tutti tutti sono diventati sostenibili. Allora questo è un po’ inevitabile, oggi l’Unione Europea sta mettendo fuori regolamenti abbastanza rigidi su questo tema, quindi siamo in una fase di transizione. Però comincia a esserci un aspetto di sostanza molto importante, cioè io vedo anche noi che facciamo un bilancio di sostenibilità che abbiamo, siamo obbligati a compilare certi documenti ma lo facciamo volentieri perché lo facevamo anche prima, però oggi non puoi dichiarare cose che non fai perlomeno nelle aziende un po’strutturate, un po’dimensionate è difficile, quindi…
ALESSANDRO CANELLA: È anche una questione di reputazione, no?
FABIO PALMIERI: Bravissimo la reputazione oggi conta tantissimo sappiamo tutti cosa è successo con la beneficenza, il grande caso un ritorno di immagine del genere non si assorbe nel brevissimo periodo ed è giusto che sia così perché nel momento in cui tu dichiari di fare una cosa la devi fare, il marketing è una di quelle robe dove le cose funzionano alla lunga se tu fai quello che dici. Perché nel breve periodo tu puoi anche dire che fai una cosa e non farla, ma oggi, giustamente, il mondo di internet ti accende i riflettori sopra e va a vedere se tu fai le cose che dici, giustamente. E quindi oggi c’è il rischio di venire sgamati se fai il furbo è più alto ed è bene che sia così, è un controllo un pochino più puntuale. Soprattutto in Italia dove i media, magari per la struttura che hanno, sono spesso partecipati da una serie di grosse industrie, quindi non è facile per un giornale fare un’inchiesta. Magari per uno youtuber o per un giornalista indipendente a volte è più facile.
ALESSANDRO CANELLA: Insomma l’indipendenza è importante anche per il nostro lavoro. Quindi insomma la finanza etica alla fine è come dire uno strumento al servizio anche di un’idea di mondo più sostenibile.
FABIO PALMIERI: Assolutamente assolutamente la finanza etica non è un sogno, cioè i rendimenti della finanza etica molto spesso sono alla pari, in tanti casi sono anche più elevati della finanza tradizionale. Quindi è un po’la sensibilità degli investitori che manca. Io lo vedo per esperienze lavorative. Esiste un mondo di investitori che è attento. Percentualmente oggi pesa molto poco. Quindi se ci fosse più domanda di attenzione le aziende sarebbero costrette ad adeguarsi ancora più di oggi. Quindi è importante fare cultura nel consumatore perché colui che investe deve dire ok, voglio massimizzare il profitto, con il minor rischio possibile, migliorando il pianeta in cui vivo, in qualche modo avendo un impatto positivo. Ecco se questo ci sarà le aziende, non possono fare miracoli se sono un’azienda che fa petrolio cioè che lavora sul petrolio miracoli le margherite non le posso tirar fuori, però posso migliorare molto ecco.
ALESSANDRO CANELLA: Grazie mille Fabio.
FABIO PALMIERI: Grazie un saluto a tutti i radioascoltatori.