La disavventura di cinque studenti universitari che volevano regolarizzare il contratto d’affitto in nero e che hanno ricevuto dal giudice un “invito” ad abbandonare l’alloggio.

Fare emergere i contratti d’affitto in nero ed essere trattati come occupanti abusivi. È quanto accaduto a cinque studenti della nostra città, che volevano regolarizzare l’affitto, finora pagato in nero, con il canone agganciato alla rendita castatale e con il versamento delle imposte dovute. In tutta risposta, la padrona di casa, accusata di ricevere l’affitto in nero, li ha citati in giudizio sostenendo di non sapere nemmeno della loro esistenza e dell’occupazione abusiva della sua seconda casa.
Quel che fa scalpore, però, è che il il giudice di turno, in attesa di entrare nel merito della questione, ha intimato loro di lasciare subito l’appartamento conteso.

La vicenda fa discutere anche per il fatto che il Comune, attraverso l’assessorato alla Casa, aveva invitato nelle settimane scorse gli inquilini a trovare il coraggio per denunciare gli affitti in nero.
Il coraggio c’è stato, ma le tutele legali evidentemente non hanno funzionato.

“Questa vicenda ci fa capire ancora una volta chi detiene il potere – commenta Federico Orlandini di Asia-Usb – e rende ancor più evidente che il sistema legislativo attuale sulla casa non può essere aggiustato con delle toppe, ma va completamente riformato”.