Martedì 17 maggio alle 17.30 si terrà l’ultimo episodio del ciclo di conferenze online “Il Genio della Donna”.

Tema della conferenza sarà il movimento dei poeti visivi, esaminando più specificamente quattro grandi esponenti di tale indirizzo artistico: Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Mirella Bentivoglio e Tomaso Binga.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Alice Zenobi, che sarà la relatrice dell’incontro, e che ci ha fornito alcune suggestioni su quello che fu un movimento sperimentale e avanguardista, teso a usare il lessico della comunicazione di massa (che in quegli anni 60-70 stava impattando fortemente la società) al fine di farne emergere inganni e contraddizioni.

Tra le numerose figure che nel tempo animarono il Gruppo 70 spiccarono le quattro poetesse sopra citate, che intrinsecamente denunciavano nei loro lavori la mercificazione dell’immagine femminile.

Le poetesse del Gruppo 70 sono state le precorritrici delle moderne installazioni artistiche

Ketty La Rocca cominciò a sperimentare decontestualizzando segni e parole, e creando eleganti monogrammi in pvc  nero con lettere giganti e segni di punteggiatura, ma non si fermò a questo collage poetico-visivo e si spinse a comprendere nel suo percorso anche fotografia e video. Uno dei tanti lavori fu Appendice per una supplica, che venne presentato alla Biennale di Venezia del 1972 e fu uno dei primi video dell’arte contemporanea. In quel lavoro le mani divennero protagoniste assolute nella loro veste di “appendici comunicative” e messe in relazione tra di loro e con lo spazio.

Tomaso Binga è in realtà lo pseudonimo di Bianca Pucciarelli. Bianca ha assunto un nome maschile in segno di protesta contro le disparità tra uomo e donna e contro la scarsa considerazione che le figure femminili ricevevano nel mondo artistico e culturale in genere.

Fu un movimento di grande ricerca, sperimentazione e protesta. La poesia diventava immagine, l’immagine diventava poesia. Lamberto Pignotti, uno dei fondatori del gruppo, organizzò una serie di articoli-saggio che si intitolarono Poesia da vedere e letteratura da leggere. Tra Gruppo 63 e Gruppo 70, unitamente ad altri movimenti di minore rilevanza, ci fu un grande fermento di pop art che voleva decostruire per poi tentare nuove costruzioni di concetti e relazioni.

Per collegarsi alla conferenza, accedere al seguente link:

https://call.lifesizecloud.com/14450739 (è consigliato usare Google Chrome per l’accesso).

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ALICE ZENOBI