Auditorium San Giacomo, Forlì SPECIAL EDITION ALL STARS PLAY RAVA,  ore 21:30 Francesco Bearzatti (sax) – Francesco Diodati (chitarra) – Giovanni Guidi (piano) – Gabriele Evangelista (contrabbasso) – Enrico Morello (batteria)–  Bologna, MAMbo, ore 17:30 Marco Colonna Solo Marco Colonna, clarinetti – Bologna, Camera Jazz & Music Club, ore 21:45 Zeno de Rossi Trio “Elpis” Francesco Bigoni, sax tenore e clarinetto; Giorgio Pacorig, pianoforte e pianoforte elettrico; Zeno De Rossi, batteria – Ferrara, Torrione Jazz Club, ore 21:00 e 22:30 Peter Bernstein Quartet Peter Bernstein, chitarra; Sullivan Fortner, pianoforte; Doug Weiss, contrabbasso; Roberto Gatto, batteria- Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica, ore 17:30 Jazz Insights 2021 – Un progetto di Emiliano Pintori THE DIVINE ONE — Dedicato a Sarah Vaughan Special guest Silvia Donati – Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, ore 19:30 Presentazione del libro “Le Muse del Jazz” di Vanni Masala –Bologna, Raccolta Lercaro, ore 21:00 Francesca Pasquali “StrawsLAB” Performance di Philippe Kratz. Musiche inedite di Marco Vecchio Installazione video di Alberto Gemmi

Enrico Rava – Sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana ed artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Tra la sua numerosa discografia sono da segnalare gli imperdibili Quartet (ECM 1978) “Rava l’opera Va” (Label Bleu 1993), “Easy Living” (ECM 2004), “Tati” (ECM 2005) e “The Words and the Days” (ECM 2007), “New York Days” (ECM 2009), “Tribe” (ECM 2218) e ” On The Dance Floor ” (ECM 2293) Non è difficile usare i superlativi per raccontare la sua avventura musicale, talmente ricco è il suo curriculum, talmente affascinante il suo mondo musicale, talmente lungo l’elenco dei musicisti con i quali ha collaborato, italiani, europei, americani: Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Stefano Bollani, Joe Henderson, John Abercrombie, Pat Metheny, Archie Shepp, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Michel Petrucciani, Charlie Mariano, Joe Lovano, Albert Mangelsdorff, Dino Saluzzi, Richard Gallliano, Martial Solal, Steve Lacy, Mark Tuner, John Scofield ecc… Ha effettuato tours e concerti in USA, Giappone, Canada, Europa, Brasile, Argentina, Uruguay partecipando a importanti Festival (Montreal, Toronto, Houston, Los Angeles, Perugia, Antibes, Berlino, Parigi, Tokyo, Rio e Sao Paulo, ecc.) E’ stato più volte votato miglior musicista nel referendum annuale della rivista “Musica Jazz”, risultando vincitore anche nelle categorie “miglior gruppo” e “miglior disco italiano”. Nominato “Cavaliere delle Arti e delle Lettere” dal Ministro della Cultura Francese, nel 2002 ha anche ricevuto il prestigioso “Jazzpar Prize” a Copenhagen. Negli ultimi anni è comparso nei primi posti del referendum della rivista americana Down Beat, nella sezione riservata ai trombettisti, alla spalle di Dave Douglas, Wynton Marsalis e Roy Hargrove, e in quella riservata ai migliori gruppi, con il quintetto denominato TRIBE. Ed è la prima volta che una formazione italiana figura in tale classifica. Nel gennaio 2004 si è esibito per una settimana nel prestigioso Blue Note di New York, bissando ancora il successo alla Town Hall e poi ancora al Birdland (2006, 2008, 2009, 2012 e 2013). L’8 Giugno 2011 per Feltrinelli Editore è uscito il libro INCONTRI CON MUSICISTI STRAORDINARI La storia del mio jazz -La storia degli ultimi cinquant’anni di jazz nelle parole divertite e divertenti di uno dei protagonisti assoluti della musica contemporanea. In questo libro Rava ripercorre la storia della sua carriera attraverso il racconto della sua “vorticosa attività fatta di continui incontri con musicisti straordinari, di storie sempre surreali e talvolta amare, di piccole stranezze e grandi talenti, restituendo uno spaccato vivido, con il sorriso e lo sguardo ironico di chi, alla fine, di cose ne ha viste accadere veramente tante.” Il Luglio 2011 lo ha visto protagonista di un tour europeo con un nuovo grande progetto “Tea for Three” insieme ad altri tre musicisti straordinari come Dave Douglas, Avisahi Cohen e Uri Caine. Nell’ottobre 2013 è stato pubblicato per l’editoriale L’Espresso ” Rava On The Road” con un gruppo costituito da Giovanni Guidi, Roberto Cecchetto, Stefano Senni e Zeno De Rossi e l’Orchestra Sinfonica del Teatro Regio di Torino diretta da Paolo Silvestri. Attualmente, oltre al suo RAVA TRIBE (insieme a Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista e Fabrizio Sferra) ama esibirsi con il quartetto di recentissima costituzione con Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. Con questa nuova formazione, affiancata da Gianluca Petrella, nel Gennaio 2015 ha registrato un nuovo album per l’ECM “Wild Dance”, uscito a settembre 2015, che ha riscosso un grande successo e apprezzamento di pubblico e critica. Rava New 4et è stato eletto miglior gruppo del 2015 secondo il referendum della rivista Musica Jazz. Nell’Aprile 2016 L’Editoriale L’Espresso ha pubblicato un nuovo album con la PM Jazz Lab. Il 12 giugno 2016 verrà presentato NOTE NECESSARIE,  un docufilm imperniato sulla sua figura al BIOGRAFILM Festival di Bologna. Nel 2019 Enrico Rava è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. L’Onorificenza italiana si aggiunge ad altre ricevute negli anni passati all’estero. Infatti, Enrico Rava è stato nominato anche Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese e Doctor in Music Honoris Causa alla Barkleee School of Music di Boston. Infine, è cittadino onorario della città di Atlanta in Georgia. Nel 2018 è un tour con il gruppo Rava – Lovano 5et (con Giovanni Guidi al piano, Dezron Douglas e Gerald Cleaver rispettivamente al basso e alla batteria) e nel Settembre 2019 è uscito per la ECM il Live Album del gruppo “Roma” registrato all’Auditorium Parco della Musica. Nel Maggio 2020 esce per Accidental Records RAVA – HERBERT – GUIDI “For Mario Live”: un album dedicato alla figura di Mario Guidi, storico manager di Rava, con il quale ha avuto un rapporto lavorativo trentennale, che è venuto a mancare nel Dicembre 2019. Il disco, disponibile in formato digitale, è una raccolta delle esibisizioni live del trio.

Marco Colonna – Attivo da oltre 20 anni, Marco Colonna è considerato uno dei jazzisti italiani più significativi della nuova generazione. Il suo strumento è il clarinetto basso, anche se Colonna si sperimenta anche in altri strumenti a fiato, sempre alla ricerca di nuove soluzioni, siano esse in solo o all’interno di formazioni – come Eternal Love di Roberto Ottaviano -. Oppure, in ambito più sperimentale, come improvvisatore. Dal 2015 il suo nome è sempre nelle classifiche del jazz nazionale e non solo, come uno tra i migliori interpreti di strumento a fiato; dal 2017 è nella top ten dei migliori musicisti jazz italiani e nel 2019 conquista il terzo posto, dietro nomi storici come Enrico Rava e Franco D’Andrea.

Zeno De Rossi – Capace di muoversi con estrema abilità e sensibilità in contesti di musica jazz, sperimentale, d’avanguardia, pop e rock, il batterista e compositore Zeno De Rossi (Verona – 1970),  è uno dei musicisti più richiesti nell’attuale scena musicale italiana.  Autodidatta, è influenzato sin dagli inizi dall’ascolto dei dischi del padre (contrabbassista) e dei fratelli maggiori (uno dei quali percussionista), ricavandone suggestioni che costituiscono il fattore predominante della sua formazione musicale.  La sua versatilità stilistica lo ha portato a collaborare, tra gli altri, con: Chris Speed, Wayne Horvitz, Dave Douglas, Cuong Vu, Greg Cohen, Mike Patton, Briggan Krauss, Anthony Coleman, Marc Ribot, Steven Bernstein, David Krakauer, Josh Roseman, Kurt Rosenwinkel, Jamie Saft, Ted Reichman, Frank London, Ralph Alessi, Jessica Lurie, Jim Black, Giovanni Maier, Francesco Bearzatti, Gianluca Petrella, Franco D’Andrea, Gianni Gebbia, Daniele D’Agaro, Marco Cappelli, Cristina Zavalloni, Mark Orton, Gary Valente, David Murray, Amy Denio, Massimo Pupillo, Carla Bozulich, Ben Goldberg, Gary Lucas, Curtis Hasselbring, Enrico Rava, i Tenores di Bitti, The Klezmatics, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Alexander Balanescu, Frank Lacy, Han Bennink, Mat Maneri, Nada, Howe Gelb, Hindi Zhara. A partire dall’anno 2003 fa parte del gruppo di Vinicio Capossela, grazie al quale ha avuto modo di collaborare e confrontarsi con artisti delle più variegate estrazioni, come Roy Paci, Matteo Salvatore, Flaco Jimenez, Shane Mac Gowan, Vinicius Cantuaria, Mario Brunello, Calexico, Enzo Del Re, Adamo, Raiz, Paolo Rossi, Ginevra Di Marco, Alfio Antico etc. Ha registrato a proprio nome due dischi con il progetto SULTRY: “Sultry” (Splash 2001) e “Plunge” (El Gallo Rojo Records 2005); due con il progetto KRIMINAL MUSEUM:  “Plateau Phase” (Chocolate Guns 2002), “The Legend of Sleepy Hollow” (Punto Rojo/Backerai 2005); e due con il progetto SHTIK: “Me’or ‘Einayim” (El Gallo Rojo Records 2007) e “The Manne I Love! VOL.1&VOL.2.” (El Gallo Rojo Records 2010), quest’ultimo interamente dedicato alla musica di Shelly Manne. Collabora in numerosi progetti musicali tra i quali GUANO PADANO, Wayne Horvitz EUROPEAN ORCHESTRA, Enrico Rava PM JAZZ LAB, Francesco Bearzatti TINISSIMA QUARTET, Franco D’Andrea TRIO / SEXTET / OCTET, Mauro Ottolini SOUSAPHONIX, Simone Zanchini QUARTET, Gabriele Coen QUINTET, Vesna Pisarovič THE GREAT YUGOSLAV SONGBOOK.  Co-fondatore e membro del collettivo El Gallo Rojo a partire dal 2005, partecipa, inoltre, a molte delle formazioni nate in seno al collettivo stesso come ROPE, MICKEY FINN, MIDNIGHT LILACS, THE LEAPING FISH TRIO, HOUDINI’S CAGE, GALLO & THE ROOSTERS, Enrico Terragnoli ORCHESTRA VERTICAL e Alfonso Santimone LASER PIGS / THRILL.  Attualmente dirige un trio con Giorgio Pacorig (fender rhodes) e Francesco Bigoni (sax tenore e clarinetto), uno di nuova formazione denominato ZENOPHILIA con Piero Bittolo Bon (sax alto e flauto basso) e Filippo Vignato (trombone) e, inoltre, il gruppo SHTIK, progetto ad organico variabile che vede la commistione tra il jazz e la musica di matrice ebraica, cultura dalla quale Zeno è particolarmente influenzato. Ha registrato per molte etichette prestigiose come ECM, Atlantic, Warner Bros, Nonesuch, Blue Note, Tzadik e Ipecac.  

Peter Bernstein – Il chitarrista jazz Peter Bernstein fa parte della scena jazz di New York e all’estero dal 1989. Durante questo periodo ha partecipato a numerose registrazioni ed esibizioni con musicisti di tutte le generazioni. Come leader, Peter ha pubblicato nove album e un DVD. Come sideman Peter è apparso in gruppi guidati da Sonny Rollins, Bobby Hutcherson, George Coleman, Lou Donaldson, Dr. Lonnie Smith, Fathead Newman, Joshua Redman, Brad Mehldau, Diana Krall, Lee Konitz, Jimmy Cobb e molti altri. I progetti attuali includono il suo album, Monk, con Doug Weiss e Bill Stewart, un disco solista recentemente pubblicato, Solo Guitar – Live at Smalls, e l’acclamato trio di organi con l’organista Larry Goldings e il batterista Bill Stewart.

THE DIVINE ONE — Dedicato a Sarah Vaughan Special guest Silvia Donati Jazz Insights 2021 – Un progetto di Emiliano Pintori The Queen of Bebop, The Divine One, Sassy sono alcuni dei tanti appellativi dati nel corso del tempo a una cantante che ha saputo stregare un pubblico vastissimo, riuscendo a unire le sue incredibili doti vocali a una conoscenza approfondita della musica (la Vaughan era infatti pianista), in grado di fare convivere una potente carica interpretativa a momenti di estrema delicatezza, divenendo un modello ancora attuale, per quanto difficilmente raggiungibile.

Presentazione del libro “Le Muse del Jazz” Chi è stata “The girl from Ipanema”? A quale donna si è ispirato Duke Ellington per “Sophisticated Lady?”, chi era la “Naima” di Coltrane” o la “Lonely Woman” di Ornette Coleman?
Il Bologna Jazz Festival presenta in anteprima “Le Muse del Jazz” (Curci), un nuovo volume di Vanni Masala con illustrazioni di Marilena Pasini e prefazione di Ornella Vanoni, che descrive le donne che hanno dato il nome a composizioni diventate frequentati brani jazzistici. E il Bologna Jazz Festival presenta, oltre gli autori, la vocalist Carla Marcotulli e il chitarrista Sandro Gibellini che interpreteranno alcuni dei brani contenuti nel volume.

Francesca Pasquali “StrawsLAB” Performance di Philippe Kratz. Musiche inedite di Marco Vecchio Installazione video di Alberto Gemmi Le ricerche artistiche di Francesca Pasquali indagano la capacità della materia plastica di generare suoni. Da questi suoni nasce l’idea di creare una musica inedita e una performance di danza che attivi una riflessione sulla riconnotazione dei materiali industriali e gli oggetti d’uso del nostro quotidiano, come i filamenti di plastica delle spazzole e le cannucce alimentari multicolore. La plasticità delle sculture ambientali della Pasquali stimolano la creazione musicale del polistrumentista Marco Vecchio, che parte da suoni della materia e sviluppa un processo improvvisativo in dialogo con l’atto performativo di Philippe Kratz, danzatore e coreografo internazionale. La musica e la danza dialogano anche con un video inedito del regista Alberto Gemmi. Progetto a cura di Claudio Calari.

I Miti del Jazz

Roy Haines – Batterista jazz americano.È tra i batteristi più registrati nel jazz. In una carriera durata quasi 80 anni, ha suonato swing, bebop, jazz fusion, jazz d’avanguardia ed è considerato un pioniere della batteria jazz. “Snap Crackle” era un soprannome che gli era stato dato negli anni ’50. Ha diretto band come l’Hip Ensemble. I suoi album Fountain of Youth e Whilesono stati nominati per un Grammy Award. È stato inserito nella Modern Drummer Hall of Fame nel 1999.[ Suo figlio Graham Haynes è cornettista; un altro figlio Craig Holiday Haynes e il nipote Marcus Gilmore sono entrambi batteristi. Haynes è nato nella sezione Roxbury di Boston, Massachusetts, Stati Uniti. Suo fratello minore, Michael E. Haynes, sarebbe diventato un importante leader nella comunità nera del Massachusetts, lavorando con Martin Luther King Jr. durante il movimento per i diritti civili, rappresentando Roxbury alla Camera dei rappresentanti del Massachusetts e per quarant’anni come pastore. della Dodicesima Chiesa Battista, di cui King era stato membro mentre perseguiva il dottorato alla Boston University. Haynes ha fatto il suo debutto professionale nel 1942 nella sua nativa Boston, e ha iniziato la sua carriera professionale a tempo pieno nel 1945. Dal 1947 al 1949 ha lavorato con il sassofonista Lester Young, e dal 1949 al 1952 è stato membro del quintetto del sassofonista Charlie Parker .[ All’epoca registrò anche con il pianista Bud Powell e i sassofonisti Wardell Gray e Stan Getz. Dal 1953 al 1958, fece un tour con la cantante Sarah Vaughan e registrò con lei. Una canzone tributo è stata registrata da Jim Keltner e Charlie Watts dei Rolling Stones, ed è apparso sul palco con la Allman Brothers Band nel 2006[7 e Page McConnell dei Phish nel 2008. “L’età sembra averlo appena superato”, osservò Watts. “Ha 83 anni e nel 2006 è stato votato come miglior batterista jazz contemporaneo [nel sondaggio dei lettori della rivista Modern Drummer]. È fantastico.” Nel 2008, Haynes ha prestato la sua voce al videogioco open world Grand Theft Auto IV, per doppiare se stesso come DJ per la stazione radiofonica immaginaria di jazz contemporaneo, Jazz Nation Radio 108.5. Haynes era tra le centinaia di artisti il ​​cui materiale è stato distrutto nell’incendio universale del 2008. Haynes è noto per festeggiare il suo compleanno sul palco, negli ultimi anni al Blue Note Jazz Club di New York, dove la sua celebrazione del 95esimo compleanno è stata annullata a causa della pandemia di COVID-19.







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