L’ideatore Mauro Zani esprime malumori, la candidata sconfitta Paola Ziccone si defila e ora Rifondazione Comunista fa un passo indietro e lancia un appello per ricostruire un progetto che sia veramente civico. Appena nominato il candidato sindaco, il vendoliano Federico Martelloni, il progetto di Coalizione Civica sembra scricchiolare.
Mauro Zani non aveva atteso nemmeno 24 ore dopo le primarie per esprimere perplessità sulla natura che stava assumendo Coalizione Civica. L’ideatore del progetto, che insieme al gruppo originario si trova abbastanza in disparte, è solo una delle voci che pone dubbi sul futuro della lista dopo la nomina a candidato sindaco di Federico Martelloni, dirigente di Sel, avvenuta domenica scorsa.
Perplessità che nelle ultime settimane si sono moltiplicate e talvolta sono state palesate nella piazza pubblica dei social network da parte del nucleo originario del progetto. A queste, lunedì scorso, si è aggiunta la posizione di Paola Ziccone, candidata uscita sconfitta dalla consultazione, che ha fatto sapere di non volersi mettere in gioco nella composizione delle liste per il Consiglio comunale.
Il nodo evocato da tutti gli scettici riguarda la dimensione civica del progetto. Avere un candidato sindaco come Martelloni, esponente di un partito, per alcuni non è coerente con l’idea e il percorso originario.
A dare un altro colpo a Coalizione Civica, oggi, è Rifondazione Comunista. Il partito, alla vigilia delle primarie, aveva già lanciato un monito proprio sulle caratteristiche di civismo che il candidato sindaco avrebbe dovuto avere.
Il responso delle urne, però, è stato un altro e ora il partito fa ufficialmente un passo indietro.
“Il percorso di Coalizione Civica, così come l’abbiamo conosciuto – afferma Simone Gimona, segretario bolognese del Prc – è sostanzialmente terminato. Coalizione Civica è uscita da se stessa. Un progetto civico ha un candidato civico, non un esponente di un partito”.
Rifondazione, però, non si ferma qui e tenta il rilancio con un appello. “Siamo a disposizione di quanti, già da adesso, non fanno più parte di quel processo politico per ridare piede e gambe ad una vera coalizione Civica”.
Le prime avvisaglie della rottura, secondo Gimona, si sono riscontrate con le pressioni di Sel per modificare lo Statuto della Coalizione, introducendo le cosiddette “primarie alla Pd”, metodo per il quale anche i non iscritti alla Coalizione, previo pagamento di una quota, avrebbero potuto votare alle primarie. Un sistema definito dal segretario di Rifondazione Comunista “snaturante” gli intenti della Coalizione Civica.
Il dato sul quale Gimona si sofferma è la contraddizione interna del candidato vincente, che ottiene un numero rilevante di preferenze al centro, nel quartiere Santo Stefano e nel seggio del Centro Costa, ponendosi in una posizione ambigua in cui sarà interessante notare come la scarsità di voti ottenuti nelle periferie si concilierà con le premesse della Coalizione di creare “un progetto orientato esclusivamente su Bologna, con le periferie al centro”.
Alessia Caizzone e Alessandro Canella