Uno sciopero di due ore a fine turno per il settore metalmeccanico, quello edile e quello della manutenzione ferroviaria e un presidio, alle 17.00, in piazza Medaglie d’Oro davanti alla stazione di Bologna.
È così che Cgil, Cisl e Uil reagiscono all’ennesimo operaio morto sul lavoro nel territorio bolognese. La protesta dei sindacati, infatti, arriva dopo la morte di un operaio di 47 anni che lavorava in appalto sulla linea ferroviaria Bologna-Venezia, travolto da un treno all’altezza di San Giorgio di Piano lo scorso 4 ottobre.
Intanto si apprende dalla Procura che ci sono tre indagati per la morte di Attilio Franzini, l’operaio 47enne della Salcef investito e ucciso, all’interno dell’indagine per omicidio colposo. Gli avvisi di garanzia, decisi sulla base della prima informativa della polizia ferroviaria, sono rivolti alle tre persone a cui dovranno essere chiesti chiarimenti sulla dinamica dell’incidente che ha coinvolto un Intercity Notte.

Operaio morto sui binari a San Giorgio di Piano, lo sciopero e il presidio dei sindacati

«Manifestiamo e scioperiamo per non rassegnarci al fatto che ogni giorno ci sono tre morti sul lavoro, perché purtroppo ci siamo quasi abituati», spiega ai nostri microfoni Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna.
Nello specifico, i sindacati protestano anche per il fatto che anche questa morte è avvenuta all’interno di un appalto. «Sono morti in appalto i lavoratori alla centrale Enel di Suviana, – ricorda Bulgarelli – era in appalto il lavoratore morto poco più di un anno fa all’aeroporto di Bologna, poi c’è stato il morto nel cantiere dell’A1 a Pian del Voglio. E come a Brandizzo, e non è cambiato nulla da quella tragedia, sui binari si muore come avveniva cinquant’anni fa».

Oltre alla protesta, i sindacati avanzano anche delle richieste. In particolare per le manutenzioni ferroviarie chiedono di cambiare le procedure, dare più tempo per eseguire i lavori ed evitare le condizioni di scarsa visibilità.
«La scelta di esternalizzare e privatizzare le attività di manutenzione produce un’enorme fragilità dei nostri sistemi di mobilità pubblica – osserva il segretario della Cgil di Bologna – Nella catena degli appalti c’è poi anche la difficoltà di avere un quadro chiaro di informazioni, i contratti applicati, la formazione effettuata, le competenze necessarie».

La morte del lavoratore a San Giorgio di Piano “«non è una tragica fatalità – scrivono Cgil, Cisl e Uil, ma la conseguenza di un sistema produttivo dove i morti sul lavoro sono un ‘rischio calcolato’ e di precise scelte normative che hanno consentito e continuano a consentire di utilizzare il sistema di appalti e subappalti semplicemente per abbattere il costo del lavoro e scaricare su altri le responsabilità sulla sicurezza».
Oltre ai lavoratori in sciopero, i sindacati invitano cittadine e cittadini a partecipare alla manifestazione per dare una risposta al tragico problema delle morti sul lavoro.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE BULGARELLI: