La sicurezza sul lavoro era proprio una delle rivendicazioni che Cgil e Uil avevano inserito nella piattaforma per lo sciopero generale del settore privato previsto per domani, giovedì 11 aprile.
La strage di Suviana, con tre morti, cinque feriti e ancora quattro dispersi, però, ha portato i sindacati a raddoppiare le ore di sciopero previste, portandole da 4 a 8, e ad estendere la protesta anche al settore pubblico. «Adesso basta – commenta ai nostri microfoni Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna – Il nostro compito è far sì che la rabbia non sia un sentimento individuale. Domani dobbiamo essere in tanti, noi diamo appuntamento alle 9 in piazza XX settembre».

Strage di Suviana, la rabbia della Cgil e le incognite sulle condizioni di lavoro

L’incidente alla centrale elettrica del lago di Suviana, gestita da Enel, si configura come uno dei più gravi incidenti sul lavoro registrati in Emilia-Romagna, sicuramente il più grande nel bolognese. «Non c’è memoria di una strage del genere a Bologna», sottolinea Bulgarelli.
Il segretario della Cgil paragona quanto accaduto a due stragi sul lavoro del passato, la Tyssenkrupp, dove persero la vita 7 operai, arsi vivi dalle fiamme, e la McNavy del 1987 a Ravenna, quando morirono 13 persone a bordo della motonave “Elisabetta Molinari”. L’esplosione e l’incendio da un lato e l’allagamento di un piano sotterraneo dall’altro fanno di Suviana un condensato dei precedenti disastri.

La rabbia dei sindacati, però, si concentra tutta sul presente. «È passato quasi un giorno dall’incidente – sottolinea Bulgarelli – e in questo momento non sappiamo di che azienda sono o erano dipendenti i lavoratori non diretti di Enel coinvolti nell’incidente. Non sappiamo se erano in appalto o in subappalto. Che in un’azienda pubblica non ci sia la chiarezza sulle aziende coinvolte e sui contratti applicati la dice lunga di come è messo il mondo del lavoro e il sistema produttivo del nostro Paese».
Come se non bastasse, è scandaloso che una persona di 73 anni in pensione fosse utilizzata come consulente nel cantiere.

La strage di Suviana nella centrale di un’azienda pubblica come Enel è, per il segretario della Cgil, «l’altra faccia della medaglia del cantiere Esselunga» (dove sono morti 5 operai, ndr).
«Non c’è un luogo di lavoro sicuro – insiste Bulgarelli – Per questo abbiamo tutte le ragioni per scioperare, arrabbiarci e pretendere interventi immediati anche dentro il decreto che è in discussione in Parlamento. Il compito nostro è anche mettere insieme il mondo del lavoro, evitare che lo scoramento e anche la rabbia siano un sentimento individuale. Quindi uniamoci domani, incrociamo le braccia in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, chiudiamo le scuole, chiudiamo le fabbriche, facciamoci sentire perché adesso basta».

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