Federconsumatori calcola che dall’autunno le famiglie italiane spenderanno 773 euro in più. Aumenta tutto, dalle utenze agli alimentari. Prostesta a Montecitorio il 18 settembre.

Ogni anno, al rientro delle vacanze, gli italiani sanno di dover affrontare diversi rincari. Il problema è quest’anno, con la crisi che morde, i cittadini assistono ai rincari senza nemmeno il relax delle ferie. “Abbiamo calcolato – spiega Maurizio Gentilini di Federconsumatori Bologna – che quest’anno è partito solo il 30%. Vuol dire che 7 persone su 10 non hanno trovato le risorse per andare in vacanza”.

L’associazione dei consumatori si dice molto preoccupata perché, se è vero che ogni anno in autunno c’è qualche ritocco, quest’anno aumenterà tutto, con un’inflazione reale che, secondo Federconsumatori è oltre il 5%, ben superiore alle stime Istat.
Per questo motivo è stata organizzata una manifestazione di protesta davanti a Montecitorio, che si svolgerà il prossimo 18 settembre.

I rincari. Ad aumentare saranno le bollette del gas (+11%), della luce (+21%), di acqua e rifiuti (+5%). A crescere sono anche i libri scolastici (+4%), assicurazioni e costi dell’auto (+15%), carburanti (+28%).
Vi sono poi le tasse, come l’Imu, che gravano pesantemente sui bilanci delle famiglie, le quali vedranno crescere anche i prezzi degli alimentari sia per la siccità che ha colpito il nostro Paese quest’anno, sia per la speculazione internazionale nel settore.
Percentuali e dati che, se tradotti in euro, danno una cifra da paura: 776 euro in più.

I cittadini in difficoltà. Federconsumatori lancia l’allarme sul tipo di utenza che si rivolge ai suoi sportelli. “Non sono più solo i pensionati al minimo, ma anche famiglie prima benestanti”, spiega Gentilini, che racconta di situazioni drammatiche, come quella di anziani soli che sono costrette a mangiare una volta sola al giorno per poter rientrare nei costi.

Le proposte dei consumatori. Le associazioni che tutelano gli utenti non si limitano a contestare questi aumenti, il più delle volte ingiustificati, ma indicano anche qualche soluzione possibile. Come ad esempio una tassa patrimoniale, che chiede un contributo proporzionale a ciò che uno ha, ma anche accise mobili sulla benzina, visto che nei 35 centesimi di aumento dell’ultimo anno, 21 sono andati allo Stato.