Art City, con il suo programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali, promossa da Comune di Bologna e BolognaFiere, torna a fare da preludio e accompagnare lo svolgimento di Arte Fiera, con un’attenzione rivolta sia agli artisti affermati che alle nuove generazioni. 

Art City: il «grande attivatore dell’arte» a Bologna

Diretta per il sesto anno da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Art City torna a riflettere la ricchezza e la vitalità espresse dalla città nel campo della cultura contemporanea attraverso la messa in rete delle variegate proposte offerte dal sistema di istituzioni pubbliche e organizzazioni private. Nell’edizione 2023, che si aprirà il 27 gennaio e avrà avanti fino al 5 febbraio, Lorenzo Balbi ci spiega, «la struttura rimane quella canonica: un evento speciale e 12 main project che costelleranno tutta la città e che spaziano da mostre personali, installazioni site specific e performance». Proiettandosi oltre i confini urbani, in una sfera territoriale ancora più estesa e policentrica che interessa l’intera area metropolitana di Bologna, il programma sarà animato complessivamente da 150 eventi, oltre a quelli che si inseriranno in maniera spontanea. Accanto ai luoghi deputati all’arte, Art City si connota per la continua ricerca di spazi normalmente non fruibili a scopo espositivo, dimenticati oppure poco noti al grande pubblico. Gli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con contesti inusuali avranno così, ancora una volta, la possibilità di generare impreviste connessioni e rivelazioni. Infatti, Balbi sottolinea che «la vera ricchezza di art city è lo spontaneo: Art City come un grande attivatore di questa città dell’arte che si manifesta in maniera così visibile a tutti.»

Special project, main program e white night di Art City 2023. 

Come annunciava Balbi, lo special project di quest’anno è Have a Good Day!, nato dalla collaborazione tutta al femminile di Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė e Rugilė Barzdžiukaitė, le tre artiste lituane Leone d’Oro alla biennale di Venezia 2019. Un’opera lirica prodotta da Operomanija, che trasforma l’alienazione quotidiana di cassiere senza volto e dalle sembianze robotiche in personaggi vivaci e brillanti, le cui biografie e pensieri segreti diventano brevi drammi di carattere personale che si fondono in un coro comune. La critica alla società capitalistica contemporanea viene espressa con ironia, humour, poesia e paradosso, evitando qualsiasi giudizio moralistico. Sarà presentato nella sede di Teatri di Vita in tre repliche dal 3 al 5 febbraio, fruibili gratuitamente come per l’intera programmazione. 

Il main program si apre idealmente al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna con Atlantide 2017 – 2023, lungometraggio dell’artista e regista italiano Yuri Ancarani, a cura di Lorenzo Balbi. La mostra è concepita come un'”esplosione” del film Atlantide (2021). Il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra. Nel Nuovo Parcheggio Stazione – Roof 5° piano, Xing presenta il progetto  BSTRD della coreografa di origine greca Katerina Andreou con un doppio appuntamento che si riattiva durante Arte Fiera. BSTRD è un solo potente contraddistinto da un’energia esplosiva che sfida il confine tra autonomia e autorità, condizionamento e libero arbitrio. Banca di Bologna prosegue nella produzione di mostre di livello internazionale proponendo nella Convegni Banca di Bologna Palazzo De’ Toschi la personale Finding Form dedicata al lavoro dell’artista tedesca Bettina Buck, a cura di Davide Ferri e realizzata in collaborazione con Bureau Bettina Buck. L’esposizione restituisce il percorso dell’artista tedesca prematuramente scomparsa nel 2018, partendo dagli aspetti fondanti della sua poetica, declinata prevalentemente nella scultura, nell’installazione e nella performance, e affrontando alcuni termini specifici della sua ricerca. Negli spazi del Cassero LGBTI+ Center si incontra il mondo grottesco di Nathalie Djurberg, come più promettente giovane artista in duo con Hans Berg, con la video installazione Putting Down the Prey, a cura di Sabrina Samorì. Nei paesaggi dell’assurdo creati dall’artista svedese piante e animali in plastilina sono chiamati ad interpretare le pulsioni e le contraddizioni dell’uomo. In una simbiosi perfetta con le sofisticate sonorizzazioni di Berg, le animazioni in stop motion di Djurberg mettono in scena temi reali scomodi, attraverso storie fantastiche. A Palazzo Vizzani, Alchemilla presenta il progetto And We Thought III Roberto Fassone + Ai Lai + LZ, a cura di Sineglossa. Ai Lai è un’intelligenza artificiale nata nella primavera del 2021 e possiede l’abilità speciale di pensare resoconti di esperienze psichedeliche. È un intervento site-specific ideato per il LabOratorio degli Angeli il progetto Guarda caso di Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano e promosso in collaborazione con la Galleria De’ Foscherari. L’artista rilegge il LabOratorio degli Angeli come un grande archivio transitorio, custode temporaneo di opere e oggetti d’arte che nel loro casuale incontrarsi raccontano una storia in continua evoluzione. Si inserisce in Jonas Mekas 100!, il programma internazionale di manifestazioni che celebra il centesimo anniversario dalla nascita del regista e teorico di origine lituana, la mostra Under the Shadow of the Tree curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi presso il Padiglione de l’Esprit Nouveau. L’esposizione pone in dialogo l’edificio – prototipo abitativo realizzato nel 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, ricostruito in copia fedele a Bologna. A San Lazzaro di Savena, KAPPA-NÖUN ospita la personale Gerold Miller dedicata all’artista tedesco, curata da Valerio Dehò e promossa da Marco Ghigi in collaborazione con Artesilva. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna promuove e organizza, all’Oratorio di San Filippo l’installazione site-specific Seeking Blue Gold del duo anglo-argentino Lucy + Jorge Orta cura di Cristina Francucci e Tatiana Basso. Palazzo Bentivoglio apre i suoi spazi dedicati alle mostre a un percorso monografico su Patrick Procktor, protagonista imprescindibile del panorama artistico londinese degli anni Sessanta e Settanta. Nella storica Sala Studio di Teatri di Vita va in scena per la prima volta in Italia l’operetta The Teacher di Agnes Scherer, curata da Caterina Molteni: un’acuta riflessione sulle dinamiche di potere che svela la dipendenza sistemica tra chi guida e coloro che, per appartenenza a una classe o a una minoranza, rimangono in una posizione subalterna. Infine, l’installazione scultorea di grandi dimensioni Fugitive of the State(less) dell’artista britannica Dominique White, a cura di Giulia Colletti, agisce da punto di fuga prospettico della sala ottagonale dei Bagni di Mario (Conserva di Valverde), realizzata nel 1563 dall’architetto Tommaso Laureti per alimentare la Fontana del Nettuno. 

Non può mancare quest’anno uno tra gli appuntamenti più attesi e partecipati dal pubblico: la White Night di sabato 4 febbraio che offrirà la possibilità di fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali, grazie alla collaborazione di operatori culturali e commerciali pronti ad estendere fino alle 24.00 l’orario di apertura. 

L’identità visiva di Art City

Come per le due precedenti edizioni, per l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva è stata confermata la collaborazione con i visual designer Filippo Tappi e Marco Casella; per il 2023 la grafica nasce dal presupposto che l’arte rappresenti ciò che non conosciamo. Protagonisti di questo immaginario sono «strani mostrini terracquei, che appariranno nelle prossime settimane a Bologna tra mezzi pubblici e fermate. Questi mostri fanno riferimento a strane creature che i cartografi delle origini mettevano dove finivano le terre conosciute […]. Art City prende questa metafora, delle creature del tutto fantastiche che stanno al confine del conosciuto: vuole spingere anche chi i luoghi dell’arte non li frequenta tutti i giorni ad andare a conoscere questi strani mostri, che possono essere anche simpatici» spiega Balbi. 

ASCOLTA L’INTERVISTA A LORENZO BALBI E EVA DEGL’INNOCENTI: