Da un anno i laureandi in medicina di Bologna, al contrario dei loro colleghi di altre città, hanno a disposizione una sala settoria in cui fare pratica direttamente sui cadaveri. Si tratta della prima struttura in Italia che, grazie ad un buon numero di corpi donati all’Ateneo per scopi scientifici, permette ai ragazzi di analizzare dal vivo le strutture anatomiche. Un po’ come si faceva nel 1700 all’Archiginnasio.

Nel 1700 i futuri medici di Bologna potevano assistere al dissezionamento dei cadeveri direttamente nel teatro anatomico dell’Archiginnasio, oggi questo non è più possibile. E spesso per studiare come è fatto il corpo umano gli studenti di medicina sono costretti a ricorrere agli atlanti o ad alcuni video sul web. Oggi però, da un anno a questa parte, esiste una struttura unica in Italia all’interno del Dipartimento d’anatomia di Bologna, in cui è possibile fare pratica su corpi veri e propri.

“Dopo tanti anni ci siamo dotati di una sala settoria dove i ragazzi possono studiare anatomia direttamente sui cadaveri, un po’ come negli antichi fasti dell’Università di Bologna, quando l’ateneo era un punto di riferimento in Europa proprio per i suoi studi anatomici” spiega Fabrizio Toscano, tutor del Dipartimento di anatomia che coordina le attività in sala settoria. Una nuova struttura, nata un anno fa, che rappresenta un primo passo per ritornare a permettere più facilmente ai futuri medici di formarsi attraverso la pratica su corpi umani.

“Tempo fa – spiega ancora il medico – dovevamo ingegnarci col poco a disposizione appoggiandoci ad altre strutture, oggi però come ateneo siamo completamente autosufficienti e le persone sempre più spesso ci donano il proprio corpo per le nostre attività didattiche”. Corpi di persone comuni che, come aggiunge il tutor, vengono sempre trattati con il massimo rispetto.

Studiare anatomia su di un atlante o si di un corpo è molto diverso, tant’è che è da circa dieci anni che ogni estate gli studenti migliori passano il periodo estivo all’estero proprio per studiare anatomia settoria. Molti vanno a New York o nel Regno Unito, come racconta Fabrizio Toscano, e poi quando tornano organizzano delle esercitazioni per gli studenti più giovani. “Solo raramente però – continua il medico – riuscivamo ad ottenere strutture e corpi per mettere a frutto quanto imparato, e quindi ci limitavamo a trovare una sorta di connubio tra teoria e pratica“. Oggi però, grazie a questa nuova sala settoria, gli studenti avranno non solo a disposizione una struttura unica in Italia che potrà attirare persone anche da fuori, ma gli studenti saranno anche invogliati a rimanere a studiare a Bologna.

Sempre a Bologna, che ora è la prima in Italia ad avere una sala settoria, più di un anno fa era stata organizzata l’unica tappa nel Bel Paese della mostra Body World di Gunther von Hagens. Un’esposizione che puntava molto sulla spettacolarizzazione del corpo umano e che per settimane aveva registrato il tutto esaurito. “Noi siamo contrari a questo approccio, ed ogni volta davanti ad un corpo pensiamo in primis alla persona che era. Questa mostra è stata seguitissima, ma spesso se si guarda all’atto pratico ci dimentichiamo che i medici in Italia non hanno a disposiziione strutture dove studiare i corpi, e spesso devono limitarsi allo studio sui libri” conclude Toscano.