Dopo la manifestazione del 13 febbraio, con un milione di donne scese in piazza contro il sessimo del nostro Paese, “Se non ora quando” si dà appuntamento nel week end a Siena.

Dopo il successo della manifestazione dello scorso febbraio le donne ritornano in piazza a Siena il 9 e 10 luglio, per non lasciare che l’energia grandissima del 13 febbraio si fermi e non continui invece nella sua opera di rinnovamento del nostro Paese, da anni sprofondato nel baratro del sessismo più bieco. “L´Italia non è un paese per donne, vogliamo che lo diventi. Gli ultimi dati Istat dicono che il tasso di occupazione femminile è sceso, che le donne abbandonano il lavoro, non possono permettersi di diventare madri. Un quadro che non è da paese moderno, l´Italia non dà nulla alle donne: va rimesso al centro il lavoro femminile”. La regista Cristina Comencini, animatrice della mobilitazione “Se Non Ora Quando?” promossa dall’associazione “Di Nuovo”, che porterà a Siena il 9 e il 10 luglio donne di tutta Italia per confrontarsi sul cammino fatto, spiega l’ambizioso progetto alla base dell’iniziativa: “vogliamo creare un Paese in cui le donne possano contribuire al 50% al governarlo. Vogliamo che questa rete resti in piedi per radicarsi il più possibile sul territorio, per puntare su obiettivi concreti conservando intatte le proprie radici ampie e trasversali”.

A Siena il movimento si riunirà nel Prato di Sant’Agostino, una location diversa da quella comunicata inizialmente, per mettere a punto le proprie idee, elaborare nuove proposte ma soprattutto per lanciare un messaggio a tutta la cittadinanza: che un Paese che deprime le donne è vecchio, senza vita, senza speranza.