Hanno raccolto 2650 firme, a fronte di una popolazione che tocca i 12300 abitanti, per dire no a un progetto che prevede la realizzazione di un ipermercato di 10mila metri quadrati con annesso parcheggio da mille posti. Il tutto cementificando terreno agricolo.
Sono le cittadine e i cittadini di Lavino di Mezzo, frazione di Anzola dell’Emilia, che insieme alle associazioni ambientaliste stanno dando battaglia contro il piano dell’Amministrazione comunale. Oltre alle firme raccolte, giovedì prossimo, 23 febbraio, daranno vita ad un flashmob davanti all’Oratorio San Filippo Neri, sede del convegno “Cambiamenti climatici: il suolo e la rigenerazione urbana” organizzato dalla Città Metropolitana.

Il no all’ipermercato di Lavino di Mezzo e al consumo di suolo

Il progetto comunale è denominato “Polo funzionale a marcata caratterizzazione commerciale connesso alla realizzazione di edilizia ERS/ERC a Lavino di Mezzo, nel Comune di Anzola dell’Emilia” e prevede diversi interventi urbanistici. Da un lato la realizzazione di un ipermercato per una superficie di 10.185 metri quadri con un parcheggio da 1024 posti. «Tre volte la piazza Maggiore di Bologna», sottolineano i detrattori.
Oltre a ciò, dovrebbero essere realizzati 183 alloggi, di cui 91 di edilizia residenziale sociale e 92 di edilizia residenziale convenzionata in otto palazzine da sei piani ciascuna con annessi ulteriori 483 parcheggi.

Nel progetto, che insiste su un terreno agricolo, è previsto anche un parco urbano di 60mila metri quadrati, da realizzare in un’area che già è verde ma, sottolineano cittadini e associazioni ambientaliste, «sotto i tralicci dell’alta tensione».
«Anziché riqualificare l’edificato esistente – si legge nella petizione online – siamo di fronte all’ennesima opera di cementificazione selvaggia a beneficio economico del solo soggetto privato realizzatore. La comunità di Anzola ne riceverebbe solo svantaggi: perdita di suolo, un bene prezioso non rinnovabile, incremento del traffico su gomma e quindi dell’inquinamento».

GUARDA IL VIDEO REALIZZATO DAL COMITATO CONTRARIO ALL’IPERMERCATO:

Contro il progetto è nato un comitato spontaneo di cittadini di Lavino di Mezzo ribatezzato “No Ipermercato”, che si batte insieme a “Ambientiamoci”, Malala “Gli occhi delle donne sulla pace” e ai circoli Legambiente di Bologna, Pianura Nord, Setta Samoggia Reno e al Wwf.
«Sono già presenti altri 5 supermercati in un’area di 8 km quadrati – sottolineano – ai quali si aggiungono quelli di Casalecchio di Reno e Zola Predosa. Uno studio di Nomisma ha evidenziato che Bologna presenta un tasso di Grande Distribuzione Organizzata pro-capite più alto di Milano» per ciò che concerne l’alimentare.
Nessuna utilità, quindi, ma al contrario consumo di suolo e aumento del traffico (stimato in 3mila visitatori al giorno), dell’inquinamento atmosferico e acustico.

Il sindaco di Anzola dell’Emilia, Giampiero Veronesi, ha difeso il progetto, prima sostenendo che i cittadini sono in maggioranza favorevoli, poi affermando che il progetto stesso non può più essere fermato. Entrambe prese di posizione contestate dai detrattori, sia con la raccolta firme che con le carte.
«Mancano ancora due passaggi decisivi, uno in Città Metropolitana ed un altro in Consiglio comunale», sottolineano. Ed è proprio ai consiglieri comunali che si appellano, chiedendo di prestare ascolto alle proteste dei cittadini e «ad esprimere con tutta serenità, in sede di Consiglio comunale, la loro contrarietà al progetto».

ASCOLTA L’INTERVISTA A ARIANNA DI DONATO DEL COMITATO:

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