Da giovedì 1 giugno a domenica 4 giugno sessanta compagnie internazionali di circo, teatro e musica animeranno il centro storico di Pennabilli: il festival Artisti in Piazza è alla sua 27esima edizione, ed è ormai consacrato come un ciclo di eventi storico del borgo medievale nel riminese.

«Il sentimento che ci ha mosso sin dall’inizio era quello di creare la felicità pro capite delle persone che ne fanno parte – pubblico, lavoratori, artisti», racconta Enrico Partisani, direttore artistico del festival sin dai suoi esordi. Quest’anno, Artisti in Piazza ha selezionato quattro muse per il proprio ciclo di eventi: la lentezza, il sogno, la connessione e il gioco. «Tonino Guerra, il poeta santarcangiolese, ci ha guidati in questa selezione, soprattutto per quanto riguarda la lentezza», aggiunge Partisani. «Per chi verrà ci sarà quindi sia il momento per ballare e ridere, sia momenti di tranquillità».

Alcune anticipazioni del programma di Artisti in Piazza

Il programma del festival prevede novità e grandi classici: Teatri mobili porteranno per la prima volta il Museo delle marionette erranti, realizzato da Girovago e Rondella e Compagnia Dromosofista, una collezione di marionette automatizzate provenienti dai 5 continenti, 7 piccoli teatri, 7 luoghi distanti e messi in relazione nel viaggio all’interno del chiostro museo.

Nella stessa area, detta “il campo degli strigoli” (una sorta di spinacio selvatico che gli abitanti di Pennabilli raccolgono e con cui cucinano diversi piatti), ci saranno anche diversi eventi legati al teatro di figura. La Compagnia Samovar e Cia Ortiga, per esempio, porteranno An-ki, un’esperienza teatrale immersiva all’interno di una tenda in cui gli spettatori potranno attivamente attraversare una città in miniatura, camminando nel subconscio dei protagonisti per comprenderne segreti, illusioni e paure. El Grito, invece, porterà Uomo calamita, spettacolo ideato da Giacomo Costantini con la collaborazione di Wu Ming 2.

Non mancheranno appuntamenti musicali – tra i ritmi africani electro-dance dei Fanfara Station e il folk rock delle tre sorelle svedesi Baskery – e i worskshop, con laboratori di canto collettivo ed esperienze di sperimentazione visivo-sonora.

Le repliche nel corso dei quattro giorni saranno più di trecento: il programma completo del festival si può trovare qui.

Chiara Scipiotti

ASCOLTA L’INTERVISTA A ENRICO PARTISANI: