pubblicazione on line del graphic journalism prodotto dal workshop Nuvole Ribelli promosso dal C.R.A.P. in collaborazione con radio Città Fujiko, S.i P. e C.S.I.

Volando Basso, Sognando Alto

Questo racconto a fumetti nasce dal progetto “Nuvole dalle Periferie”, un’intenzione che ha voluto prendere le mosse dalla voce dei nostri quartieri periferici per tradurla in una rappresentazione creativa, prevedendo un percorso di acquisizione di strumenti e consapevolezza del “fare fumetti”.Il conseguimento dell’obiettivo è stato possibile grazie all’esperienza maturata nel settore strips dal ComitatoRicerche Associazione Pionieri (CRAP) cheha visto l’allestimento di un laboratorio di autonarrazione con un gruppo di abitanti della “Pescarola”. In questo spazio sociale e cittadino abbiamo trovato tutto il necessario al progetto: periferia, abitanti nativi e abitanti migranti, storie di ieri e storie di oggi…Al C.R.A.P. si sono aggiunti poi l’associazione Sopra i ponti, che lavora con la comunità marocchina a Bologna con una approfondita conoscenza del mondo della migrazione, e il Centro di Salute Internazionale ed Interculturale (C.S.I.), realtà nata per la  promozione della salute, con particolare attenzione per i contesti e i gruppi sociali strutturalmente oppressi. Completa questa “compagnia del pennello” Radio Città Fujiko con il suo contributo di esperienza giornalistica e narrativa, nonché per l’apporto di pubblicizzazione del percorso in tutte le sue fasi.Dunque un vero e proprio crossing di figure tra loro altrimenti lontane, dal mondo degli studi universitari a quelli delle periferie urbane, da operatori del mondo dell’informazione a quelli dell’attivismo sociale, figure professionalizzate ed altre invece alla loro prima esperienza di “arte sequenziale”. Un collettivo che raccoglie in un unico progetto un vero e proprio workshop partecipato da dodici elementi tra operatori dei fumetti, mediattivisti, studenti dell’Università bolognese e delle Belle Arti, ragazzi e ragazze del quartiere.Tale contesto offre tante possibilità di narrazione; infatti il collettivo di lavoro ha selezionato quelle interviste effettuate con abitanti del quartiere che più facilmente si presentavano utili alla creazione del lavoro di graphic journalism.Anche l’apprendimento dei neofiti al mondo del fumetto non è avvenuto con la classica scansione “prima la teoria e poi la pratica”, quanto affrontando tutti i temi teorici man mano che si presentavano le difficoltà nell’agire. Con queste modalità metodologiche, le testimonianze raccolte dagli abitanti della “Pescarola” sono state trasposte in una narrazione a fumetti con un intreccio che ha inserito le singole vicende in una trama più generale capace di dare continuità alla narrazione, con un filo conduttore che ha visto nella difesa dell’ambiente del quartiere e delle sue relazioni umane gli elementi portanti del racconto.Il prodotto finale ha fatto delle differenze presenti nel collettivo redazionale non un fattore di debolezza e difficoltà, ma un elemento di forza, armonizzando le singole capacità, le diverse sensibilità, i difformi tratti in un calendoscopio di tavole che si specchiano nelle singole fasi della narrazione.Il conseguimento finale dell’ambizioso obiettivo dimostra come sia realistica un’autoproduzione fuori dai clichè del fintamente popolare, una metodologia ricca di un modus operandi per un lavoro innovativo, un workshop che non si basa su approcci teorici al tema delle periferie sociali, ma che operi e lavori nelle e con le periferie sociali. Un risultato che cerca di inserirsi in una importante tradizione di attivismo sociale che ha avuto come imprescindibili precursori figure come quelle dei “Bravi Maestri” come Gianni Rodari, Mario Lodi, Bruno Ciari ed altri che hanno scritto decisive pagine di pedagogia e cultura nella storia d’Italia. Una controstoria alla narrazione autoritaria ed autocelebrativa delle classi dominanti, un racconto fatto nel concreto dalla parte di quelle subalterne e sostenuta da una radicata visione di emancipazione dal basso. “Volando Basso” verso l’aeroporto Marconi di Bologna, la “Pescarola” al pilota può anche apparire come una delle tante anonime periferie cittadine, ma se ci si fermasse con i piedi a terra percepirebbe forte il pulsare potente di un quartiere pieno di persone con i loro grandi desideri e sete di colore.Solo un fumetto dunque? Forse sì, ma che testimonia con i suoi balloons la voglia della fantasia di rompere le catene dell’ovvio.